Reggio Emilia: due progetti di riqualificazione urbana targati Confcommercio

Reggio Emilia: due progetti di riqualificazione urbana targati Confcommercio

Anche se l'Esagono è e resterà il cuore della città, la proposta propone di innestare, nella direttrice Centro Storico - Vele di Calatrava, lungo Via dei Gonzaga, "una seconda modernità" nel tessuto urbano cittadino

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16 dicembre 2008
Reggio Emilia: due progetti di riqualificazione urbana targati Confcommercio

 

 

 

 

Reggio Emilia: due progetti di riqualificazione urbana targati Confcommercio

 

 

"La seconda modernità: un'opportunità di rinnovo urbano attraverso la riqualificazione dell'esistente e la valorizzazione di aree dismesse per nuove strutture di elevate qualità architettoniche e ambientali. Dal centro a Calatrava". Questo il tema della conferenza stampa tenutosi nelle scorse settimane a Reggio Emilia per illustrare il senso di alcuni interventi da realizzare nelle aree di Via dei Gonzaga. Erano presenti l'assessore comunale all'urbanistica Ugo Ferrari, l'assessore provinciale alle Infrastrutture Giuliano Spaggiari, il Presidente della Camera di Commercio Aldo Ferrari e la Presidente della Fondazione Manodori Antonella Spaggiari.

Nella sua introduzione, il Presidente di Confcommercio Reggio Emilia Paolo Ferraboschi ha spiegato che la proposta si caratterizza per l’opportunità di innestare “una seconda modernità” nel tessuto urbano cittadino, nella direttrice Centro Storico - Vele di Calatrava, lungo Via dei Gonzaga. L’Esagono è e resterà il cuore di Reggio per tanti motivi: storici, monumentali, culturali, direzionali. Ma è innegabile, ha aggiunto Ferraboschi, che le opere di Calatrava siano divenute un ulteriore segno identitario, che simboleggia, specie quando ultimata la Fermata Medio Padana, la nuova Reggio con le sue conseguenti opportunità di crescita del sistema città.

In questa direttrice si collocano, oltre alla sede di Confcommercio, diverse aree importanti, come quelle del Consorzio Agrario, del mercato ortofrutticolo e altre ancora, suscettibili nel tempo di interventi altamente innovativi, in grado di dar corpo a una zona nevralgica con ricadute su scala territoriale. È opinione diffusa, e non a torto –ha concluso il presidente di Confcommercio - che le periferie siano spesso dei non luoghi, dove la grande (e a volte anche la piccola) distribuzione sia strutturalmente anonima. Come Confcommercio oggi vogliamo offrire un contributo per dimostrare che un bel commercio, un bel terziario, una bella periferia sono possibili, soprattutto puntando su effettiva qualità e convinto rispetto dei valori ambientali”.

Confcommercio si è avvalsa dell’opera di un giovane architetto milanese, Massimo Gianquitto, docente all’Istituto Europeo del Design di Milano, che ha presentato due progetti da attuarsi lungo questa direttrice all’insegna di una modernità vista come irrinunciabile necessità delle nostre città e della loro sopravvivenza. Da una parte vi è un esempio di recupero di una struttura terziaria esistente e obsoleta (Tondo Center), dall’altra un esempio di intervento diretto sull’area Energy Building in via dei Gonzaga.

I progetti, secondo Confcommercio, potrebbero essere replicati in alcuni contesti del centro storico, sempre coniugando estetica e funzionalità.

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