Carburanti, quella di Urso “è una controriforma”

Carburanti, quella di Urso “è una controriforma”

Le associazioni di rappresentanza  dei gestori parlano di "vuoto pneumatico sulla razionalizzazione della rete più pletorica d'Europa” e denunciano “regalie per i furbetti”.

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27 maggio 2024

"Quella del ministro Urso è una controriforma persino peggiore dell'ormai famigerato cartello del prezzo medio che, nel frattempo, si riduce alle dimensioni di un QR code (pur sempre inutile ma meno dannoso), giusto per provare inutilmente a salvare la faccia". Così in una nota Figisc/Anisa, Faib e Fegica giudicando "gravissimo e intollerabile che il provvedimento che doveva finalmente occuparsi dei problemi incancreniti del settore nasconda nella sua pancia una serie di regalie per i furbetti di ogni risma, primi fra tutti i soliti petrolieri". In pratica "un liberi tutti".

Le associazioni di rappresentanza  dei gestori parlano poi  di "vuoto pneumatico sulla razionalizzazione della rete più pletorica d'Europa: chiuderemo 8mila impianti - dice Urso - 3mila perché sono fuorilegge (ma allora perché sono ancora aperti?) e gli altri 5mila. Come? Boh!". Nella riforma non c'è "niente per accompagnare la transizione energetica: i nuovi impianti dovranno avere un nuovo prodotto non fossile -dice Urso- ma quanti saranno gli impianti nuovi se la rete va ridotta e, comunque, i 15mila che rimangono che faranno? Mah, si vedrà".

Faib, Fegica e Figisc/Anisa criticano inoltre i "60mila euro a fondo perduto per i proprietari di ogni impianto che, per chiudere, potrà limitarsi ad una bonifica light, vale a dire gettare nei serbatoi interrati un po' di sabbia e brecciolino e il gioco è fatto". Non piace nemmeno l'eliminazione del cartello che indica ai consumatori la differenza di prezzo tra servito e self service e la "completa deregolamentazione dei rapporti di lavoro nel settore" con il via libera all'introduzione dei contratti di appalto.

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