Rivolta: "Confcommercio pronta ma dal governo tanto fumo e poco arrosto"

Rivolta: "Confcommercio pronta ma dal governo tanto fumo e poco arrosto"

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17 settembre 2012

''Tanto fumo poco arrosto''. E' cio' che Confcommercio vede nel dibattito sulla produttivita'. Il
tema e' ''senza dubbio centrale per il Paese, ma non riguarda solo la contrattazione tra le parti sociali. E' un tema ben piu' vasto che chiama in causa il governo''. Ad affermarlo e' il direttore generale dell'associazione, Francesco Rivolta. ''Quando Passera sollecita le parti a trovare intesa, accettiamo ovviamente l'invito, ma diciamo che neppure il governo puo' tirarsi fuori, altrimenti parliamo di aria fritta''. ''Come organizzazione che firma il maggior contratto nazionale di lavoro, che e' quello del terziario, anche noi siamo disponibili ad esserci. - afferma - Il tema della produttivita' e' senza dubbio tema centrale Paese. Ma non riguarda solo la contrattazione tra le parti sociali. Non e' solo tema di contrattazione. E' un tema ben piu' vasto che chiama il governo ad esplicitare in maniera chiara quali sono le politiche di rilancio dell'occup e per la crescita del Paese''. ''Le parti sociali faranno, non ho dubbi, loro parte, ben sapendo pero' - prosegue Rivolta - che la produttivita' riguarda molti temi, attiene alla contrattazione, al costo del lavoro e in particolare al cuneo fiscale, alle infrastrutture, alle semplificazioni. La produttivita' e' un complesso di fattori. Esige la messa intorno a un tavolo non solo delle parti ma anche del governo''Confcommercio ribadisce comunque la sua disponibilita' e rivendica quanto fatto finora: ''siamo pronti a discutere e abbiamo gia' cercato di dare qualche risposta nei contratti. Ma non dimentichiamo mai che la produttivita' attiene anche a rapporto tra ore pagate e ore lavorate. Sono pagate circa 2.200 ore ogni anno e ne sono lavorate 1.650. C'e' un gap dovuto a ferie,assenteismo, malattie, permessi. E su questo rapporto grava cuneo fiscale che non ha eguali negli altri Paesi''. Rivolta accetta quindi di buon grado la disponibilita' del ministro del Lavoro Elsa Fornero ''a rivedere alcuni aspetti della riforma del mercato del lavoro dove ha complicato anziche'
semplificare, dove ha irrigidito, dove ha ulteriormente appesantito i costi e non alleggerito. Ma sul tema - insiste - e' ora di smetterla con le dichiarazioni senza contenuto e cominciare a declinare le cose da fare''. Infine sul dibattito nato dopo le dichiarazioni del premier Mario Monti sullo Statuto dei lavoratori, il direttore generale di Confcommercio puntualizza che ''partire da qui e' la premessaper non fare niente, perche' ci si appresta a discutere per mesi e mesi, quando ci sono invece alcune cose che si possono fare senza toccare la carta fondamentale. Quando non si vogliono fare le cose possibili, ci si incammina a discutere di cose che possibili non sono. Non vorremmo fosse la scusa per non affrontare problemi che possono essere affrontati anche nel breve periodo ottenendo risultati importanti''.

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