VENEZIA – E’ spettato al ministro delle Politiche europee, Andrea Ronchi, chiudere le sessioni di lavoro del Forum di Venezia. Riallacciandosi al dibattito sul nostro sistema educativo, Ronchi ha detto che “quando parliamo di merito dobbiamo ricordare che la nostra generazione ha attraversato la follia del ’68 e del sei politico. E visto che oggi la famiglia ha abdicato al dovere di educare, serve una grande azione di recupero da parte del nostro sistema-Paese per ricollocare le cose al posto giusto e per distinguere tra valori e dislavori”.

Il ministro è quindi passato a parlare di economia, evidenziando che “il commercio è la spina dorsale dell’economia italiana” e ricordando l’impegno del Governo, anche a livello europeo, per la difesa del made in Italy e per la tutela delle pmi. Un compito difficile, ha sottolineato con forza Ronchi, lanciando una dura accusa al sistema bancario che “non ci aiuta, pensa a fare utili e non sostiene il sistema delle imprese. Le banche devono adempiere alla loro funzione e dare ossigeno alle imprese serie, che fanno ricerca e che non licenziano”.

“Dopo la crisi, per ripartire nel modo migliore – ha concluso il ministro delle Politiche europee - ognuno deve fare la sua parte, ma serve coraggio. L’Europa, ad esempio, deve puntare profondamente sulle pmi, la carta più bella che può spendere”.