Saldi invernali: a Chieti pochi sorrisi

Saldi invernali: a Chieti pochi sorrisi

Secondo un'indagine a campione eseguita dalla Confcommercio cittadina, gli incassi sono diminuiti in media del 30 per cento rispetto al 2011.

DateFormat

5 marzo 2012

Incassi diminuiti, in media, del 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I saldi continuano a perdere il tradizionale significato, considerando che tante attività commerciali applicano sconti tutto l'anno mentre i commercianti si dicono preoccupati da una contrazione dei consumi evidente malgrado l'ottima qualità della merce esposta. Questo dice un'indagine a campione eseguita da Confcommercio Chieti, da cui emergono dati piuttosto allarmanti e chefotografano un commercio al dettaglio cittadino in grande difficoltà. Peraltro le abbondanti nevicate che si sono abbattute sulla città nel primo scorcio di febbraio hanno ulteriormente rallentato il volume degli affari. "Il calo delle vendite- spiega Marisa Tiberio, presidente delegazione Chieti Confcommercio - si attesta su un 20-30% rispetto allo scorso anno tranne qualche rarissima eccezione. Il settore che ha sofferto di più è stato l'abbigliamento, seguito a ruota dagli accessori", Nel dettaglio, il 54% dei commercianti ascoltati da Confcommercio ha espresso un parere negativo sulla stagione dei saldi invernali, il 39% un parere positivo ma con scarsi guadagni a causa dei prezzi "stracciati" applicati e il 7% un andamento che ha ricalcato quello degli anni passati. Non sono mancate, ovviamente, le lamentele per una serie di disservizi che hanno frenato ulteriormente gli acquisti in città. La categoria comunque chiede, in coro, una pronta rivisitazione della formula dei saldi invernali. "La maggior parte dei nostri associati - riprende Tiberio - ritiene necessario posticipare l'inizio dei saldi e concentrare il periodo in un massimo di 30 giorni in modo da favorire le vendite a prezzo pieno. Inoltre è fondamentale che gli enti, Comune in primis, sostengano il piccolo commercio locale con iniziative mirate in quanto ci sono esercenti che non riescono a pagare più gli affitti mensili dei locali o le scadenze tributarie". E quindi Confcommercio propone la sua ricetta: "bisogna incentivare i teatini a comprare in città, magari lanciando una campagna pubblicitaria apposita. Al tempo stesso servono manifestazioni tutto l'anno per rendere dinamici sia il colle che lo scalo".

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca