Saldi: lievi segnali di ripresa in Toscana

Saldi: lievi segnali di ripresa in Toscana

Secondo un'indagine della Confcommercio regionale su tre settori (abbigliamento, calzature ed articoli per lo sport) le vendite sono in progresso, ma solo nelle zone lontane dalla costa. Unica, preoccupante eccezione la provincia di Prato.

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27 agosto 2004
Saldi: in Toscana bene città d’arte e piccoli centri

Saldi: in Toscana bene città d’arte e piccoli centri

 

Le vendite a saldo crescono in quelle zone dove è più alta l’affluenza turistica. E’ quanto

emerge da un’indagine a campione tra gli iscritti alla Confcommercio nelle dieci province della Toscana. L’andamento dei saldi, che si concluderanno il 10 settembre, è positivo ad Arezzo e Firenze, meno sulla costa. Nei tre settori presi in esame dall’indagine (abbigliamento, calzature ed articoli per lo sport) le medie di fatturato dei negozi sono in calo per le province tirreniche. A Grosseto il segno positivo si è registrato solo nell’abbigliamento (+7%), che è rimasto stabile anche a Livorno e perde a Pisa (-15%), Lucca (-10%) e Massa-Carrara (-3%). Sulla costa l’arretramento avviene anche

negli altri due comparti. Mentre i ricavi sono mediamente in crescita nella Toscana centrale. Buoni i risultati di Arezzo (+4% per scarpe e articoli sportivi), Firenze (+5% ovunque), Pistoia e Siena (nella città del Palio il +2% dell’abbigliamento compensa i decrementi del 4% nelle calzature e dell’1% delle vendite dei settori sport e tempo libero). Unica eccezione la provincia di Prato, che registra preoccupanti contrazioni nei saldi estivi: dal –10% nell’abbigliamento e calzature al -15 degli articoli sportivi.

In pratica, la maggiore crisi delle presenze turistiche sulle spiagge (-4/5% circa), dalla Maremma alla Versilia, ha pesato anche sugli acquisti nei negozi. Nelle città d’arte

(Firenze torna a crescere) ed nei piccoli centri, invece, quest’anno le presenze turistiche sono rimaste pressoché invariate rispetto al 2003 e si sono sommate al maggior numero

di residenti rimasti a casa nel periodo di alta stagione. Il bilancio è in linea con le previsioni degli operatori per l’anno 2004.

“In generale ci sono lievi segnali di ripresa ed è importante incoraggiare questo trend - ha sottolineato Franco Scortecci, presidente di Confcommercio Toscana - perché il

commercio viaggia da troppo tempo sul filo della stagnazione, con conseguenze non positive per l’intera economia. Bisogna far ripartire i consumi ed anche le istituzioni devono cogliere quest’occasione per accelerare le scelte sullo sviluppo locale,

rivedendo l’obsoleto modello dei distretti industriali e valorizzando invece politiche di filiera che sostengano tutta la catena economico-produttiva, fino alla distribuzione e i servizi in tutte le loro forme, che fino a prova contraria rappresentano ormai più del 50% della ricchezza prodotta e dell’occupazione espressa in tutta la regione”.

 

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