SANGALLI ALL'AGA: "IN PRIMA LINEA PER LA SICUREZZA"

SANGALLI ALL'AGA: "IN PRIMA LINEA PER LA SICUREZZA"

DateFormat

19 aprile 2007
Sangalli all’Aga: “in prima linea per la sicurezza�

Sangalli all’Aga: “in prima linea per la sicurezza�

 

Dopo la fiaccolatata di Milano sessantamila questionari da distribuire capillarmente a tutte le imprese del settore. Carlo Sangalli, presidente Confcommercio, rilancia l’offensiva anti-criminalità. E ieri la sua associazione, per capire meglio i sentimenti che prova la base nei confronti dei problemi della sicurezza, ha lanciato una sorta di indagine conoscitiva che dovrà portare a una fotografia aggiornata del grado di preoccupazione dei commercianti italiani.

 

- Presidente qual è l'obiettivo di questa iniziativa?

“Vogliamo avere un quadro completo su un fenomeno che riguarda tutte le aree del Paese e colpisce gran parte delle imprese del terziario. Avere il "sentiment" delle nostre imprese su queste tematiche, quindi, ci permetterà di "fotografare" una problematica che, da sempre, incide sia sulla serenità dell’imprenditore che sulla buona e corretta gestione dell’impresa. E, di conseguenza, ci consentirà di individuare gli strumenti e le risorse più adatte per avviare un'azione di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni e delle forze dell’ordine�

- Cosa vi aspettate?

“Mi auguro che le risposte dal nostro "universo" di rappresentanza - che renderemo pubbliche a breve in una grande iniziativa di sensibilizzazione sul tema - siano numerose ma, accanto alla quantità, è fondamentale che chi opera tutti i giorni sul mercato ci dia la corretta misura del fenomeno�.

- La situazione negli anni è peggiorata o migliorata?

“Purtroppo gli episodi di criminalità e microcriminalità sono di ordinaria quotidianità e ci toccano tutti in prima persona. Ma ci sono fenomeni ben più ampi come, ad esempio, le attività delle organizzazioni criminali che vengono svolte con strumenti sempre più sofisticati e quindi più difficili da individuare e perseguire. Certamente, alcune nostre categorie, come i gioiellieri, i tabaccai, i benzinai, sono più esposte di altre a furti e rapine e spesso, purtroppo, anche con esiti fatali. Per non parlare del racket e dell’usura che 'soffocano' la libertà di impresa e in molte aree del nostro Paese costringono tanti imprenditori a chiudere l'attività�.

- Quali sono le misure per arginare il fenomeno?

“Certamente bisogna rafforzare gli strumenti e gli apparati esistenti, penso anche al poliziotto di quartiere ad esempio, ma serve anche la collaborazione attiva della gente e poi è necessario individuare risorse pubbliche e private per finanziare sistemi di sicurezza e rimborsare i danneggiati. La sicurezza è un prerequisito per la democrazia e la convivenza civile, ma vanno fatti ancora passi in avanti sulla strada della legalità. Questo significa affermare la certezza della pena e la certezza del diritto perché solo pene certe e norme efficaci costituiscono una garanzia per i cittadini�.

- Cosa possono fare le banche per aiutare le imprese?

“Ci sono spesso molte difficoltà nell’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese. E molto spesso l’illusione di poter ricorrere a più agevoli e rapidi finanziamenti attraverso canali illegali condanna l’esistenza di molte imprese che finiscono nelle mani degli strozzini. È quindi fondamentale, da una parte, trovare nuovi rapporti con le banche. Dall’altra, è però necessario, da parte delle imprese, lo sforzo di saper elaborare piani finanziari in cui si dimostri la loro capacità di produrre reddito�.

- L'utilizzo delle carte di pagamento e meno denaro contante nelle casse non dovrebbero ridurre i rischi?

“In teoria sì, ma qui entriamo in un’altra problematica che riguarda la diffusione e l’economicità di moderni sistemi di pagamento come le carte di credito�.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca