Sangalli: "invertire la rotta, senza crescita non c'è futuro"

Sangalli: "invertire la rotta, senza crescita non c'è futuro"

Appello del presidente dall'Assemblea di Rete Imprese Italia a Roma: "è ora che la politica faccia finalmente la sua parte, perché le imprese da sole non ce la fanno più". Quattro le priorità di intervento indicate nel Manifesto "Adesso tocca a voi": fisco, credito, semplificazione e lavoro.

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8 maggio 2013

 

L'Italia si sta misurando con difficoltà straordinarie, tanto che, invece di crescere, arranca e arretra: nel 2012 ha chiuso un'impresa al minuto e il numero dei disoccupati è ormai prossimo a quota tre milioni. Così non si può più andare avanti: bisogna cambiare profondamente e Rete Imprese Italia indica la direzione nel Manifesto "Adesso tocca a voi". E' questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato dal podio dell'Assemblea annuale da Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio e numero uno pro tempore del soggetto unitario di rappresentanza delle pmi e dell'impresa diffusa. Per Rete Imprese Italia, insomma, è ora che la politica faccia finalmente la sua parte, perché "le imprese, da sole, non ce la fanno più". La "rotta va invertita – ha scandito Sangalli - perché senza crescita non c'è futuro". Quattro le priorità indicate dal presidente di Confcommercio nel suo discorso e contenute nel Manifesto citato: fisco, credito, semplificazione e lavoro. Quanto alla prima, Sangalli ha chiesto l'avvio di "un processo realistico ma determinato di riduzione dei livelli record di pressione fiscale" bonificando nel contempo quello che ha definito  "micidiale combinato mal disposto fiscale dell'estate", l'ulteriore aumento dell'Iva, il debutto della Tares e pagamento dell'Imu. Sul versante del credito, la richiesta è quella di "urgenti misure operative" per risolvere "le persistenti e crescenti difficoltà nell'accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese", potenziando il Fondo Centrale di Garanzia e soprattutto "assicurando il tempestivo pagamento dei crediti delle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni". Per evitare l'ennesimo flop, Sangalli ha suggerito "un ampio ricorso al meccanismo delle compensazioni tra crediti certificati e tasse e contributi dovuti". Abbattere i costi della burocrazia e archiviare definitivamente "la sciagurata vicenda del Sistri" è invece la ricetta sul versante della semplificazione, della quale fa parte anche lo sfoltimento dell'architettura istituzionale ed amministrativa. Per quanto riguarda infine il lavoro, il presidente di turno di Rete Imprese Italia ha chiesto di rivedere "le più recenti restrizioni normative in materia di flessibilità in entrata", di migliorare "il collegamento tra istruzione, formazione, ricerca e mondo del lavoro" e di "creare incentivi all'occupazione". Il tutto con il concorso delle parti sociali, le quali "devono stabilire insieme priorità e proposte mettendo in comune le buone ragioni". Tutto ciò può essere sintetizzato in una richiesta che le riassume tutte: "siano le ragioni dell'economia reale e della crescita la stella polare di quanto occorre rapidamente fare, e lo siano le piccole e medie imprese e l'impresa diffusa", ha detto Sangalli. Il mondo dell'artigianato e del terziario di mercato chiede insomma, e per l'ennesima volta, "rispetto e valorizzazione". "Noi – ha concluso Sangalli - continueremo a batterci affinché ci sia futuro. Non ci arrendiamo e, nonostante tutto, ogni giorno ripartiamo. Prendere le giuste decisioni e rispettare gli impegni è quanto tutti noi chiediamo. Adesso tocca a voi, tocca alla politica scommettere su di noi".

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