Sangalli: "Tfr? Decideremo quando saremo convocati"

Confcommercio continua ad avere dei dubbi sulla bontà dell'accordo sul Tfr che dovrebbe essere firmato a giorni tra Governo e parti sociali. "Bisognerà vedere qual è l'ultima versione del provvedimento - ha sottolineato il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli - mi pare che anche Confindustria, che inizialmente sembrava favorevole, ora presenti qualche obiezione". A Varese per concludere i lavori del forum nazionale dei giovani imprenditori di Confcommercio, Sangalli ha poi spiegato: "quando anche noi saremo convocati e ci verrà spiegato il provvedimento in modo dettagliato, daremo il nostro parere dopo avere riunito gli organismi di competenza".

In ogni caso, il giudizio di Confcommercio sull'accordo rimane critico perché "ci pare molto squilibrato - ha detto Sangalli - visto che non risolve la contraddizione di fondo". Infatti, se l'accordo deve servire per lanciare la previdenza integrativa attraverso i fondi pensione, "non si capisce - afferma Sangalli - perché il Tfr debba andare all'Inps".

Confcommercio giudica invece positivamente "la soglia di 50 dipendenti, ma al di sopra di quella soglia non comprendiamo perché il Tfr inoptato debba passare all'Inps nella sua totalità. Così si colpiscono anche le imprese, non solo le banche e le assicurazioni, ma tutte quelle aziende ad elevata intensità di lavoro come quelle del settore turistico e della grande distribuzione".

Per quanto concerne la Finanziaria, Sangalli ha ribadito "il giudizio fortemente negativo" già espresso. "La bocciamo perché ha giocato e gioca troppo sul versante delle entrate, senza diminuire le spese e soprattutto colpendo un settore, come quello che noi rappresentiamo, che avrebbe invece bisogno di essere rilanciato, soprattutto per consolidare la ripresina in atto favorendo i consumi".