Sommariva: "I tre paradossi del turismo nazionale"

Sommariva: "I tre paradossi del turismo nazionale"

In una lettera aperta a Libero Mercato, il direttore generale della Fipe si sofferma sulla situazione del nostro settore turistico e ne indica le criticità indicando la soluzione in una maggiore integrazione tra servizi.

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11 luglio 2008
Sommariva: “I tre paradossi del turismo nazionale”

Sommariva: “I tre paradossi del turismo nazionale”

 

In una lettera aperta a Libero Mercato, il direttore generale Edi Sommariva si sofferma sulla situazione del nostro settore turistico e ne indica le criticità e vede la soluzione in una maggiore integrazione tra servizi. “Molto si è parlato di come riconquistare posizioni nella lista delle destinazioni turistiche mondiali in questo primo scorcio di legislatura. Senza indicare, mi sembra, quale modello di turismo seguire. Con il rischio di rivedere un film già visto: risorse sprecate senza recuperi di competitività”. Secondo Sommariva, “lo standard di un moderno prodotto turistico poggia su tre s: seat, site and service, cioè un modo per arrivarci, un posto dove stare e un sistema di servizi per goderne i benefici”. “Il modo per arrivarci e il posto dove stare oggi ce l'hanno tutti. E’ sui servizi che si combatte la competizione. Senza si è fuori mercato. Non dimentichiamo poi le occasioni di spesa del tempo e del denaro offerte ai turisti. Attualmente, su 700 milioni di pernottamenti, soltanto 254 avvengono nelle strutture ricettive e solo 170 negli alberghi Per gli altri l'albergo non è dunque, una componente della vacanza, mentre lo sono servizi di spiaggia, bar, ristoranti. Puntare tutto sull'aspetto ricettivo vuoi dire pensare ad un turismo che non c'è più. Non a caso la Spagna è andata da tempo oltre la componente ricettiva, per altro irrinunciabile, per puntare allo sviluppo qualitativo dell'intera offerta. Da noi, invece, si vivono almeno tre paradossi. Il primo riguarda l'offerta enogastronomica. Per i turisti stranieri la cucina è il secondo elemento d'attrazione. Eppure, non c'è dubbio che la nostra enogastronomia sia una grande risorsa non adeguatamente valorizzata”.

“Ma se è importante per i consumatori – continua Sommariva - non lo è per i responsabili delle politiche del turismo italiano. Basta notare la considerazione riservata all'enogastronomia dai siti della nostra agenzia nazionale (www.enit.it) e dell’omologo ente spagnolo (www.spain.info). Il secondo paradosso riguarda le attività di intrattenimento che fanno la fortuna di molte destinazioni turistiche nel mondo, mentre da noi si fa sempre pi strada la penalizzazione dei luoghi di divertimento. Il terzo paradosso è relativo ai servizi di spiaggia, da incentivare. Invece lo Stato aumenta scriteriatamente i costi dei canoni demaniali, rischiando di mettere fuori mercato centinaia di imprese balneari”. Dunque, secondo il direttore generale della Fipe, “perché l'economia turistica riprenda a correre occorrono nuove politiche economiche, capaci di fare dell'integrazione di differenti servizi il vero punto di forza dell'offerta turistica. Ignorare questo collante fondamentale dell'offerta turistica nazionale significa, oltretutto,fare torto alla nostra storia, al territorio e allo stile di vita, rinunciando a mettere sul mercato una ricchezza di valori, questi sì, unici al mondo”.

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