Spending review: Monti in pressing sulla maggioranza

Spending review: Monti in pressing sulla maggioranza

Settimana importante per il governo: prima dell'Eurogruppo del 20 luglio porterà a casa la ratifica definitiva del Fiscal compact e del Meccanismo europeo di stabilità. Ma il cammino del decreto sulla spending review desta preoccupazione.

DateFormat

16 luglio 2012

Settimana importante per il premier Mario Monti per continuare a convincere i partner europei che
l'Italia sta ''facendo i compiti'' ed anzi è la prima della classe negli impegni sottoscritti in Europa. Prima del decisivo Eurogruppo di venerdì 20 luglio, infatti, il governo porterà a casa la ratifica definitiva del Fiscal compact e del Meccanismo europeo di stabilità (Esm), su cui neanche Francia e Germania sono ancora a posto. Il maggior motivo di preoccupazione, tuttavia, riguarda il
decreto sulla spending review, all'esame del Senato, con il Pd che insiste nel sostenere le richieste delle Regioni di rivedere i tagli alla sanità, cosa che metterebbe a rischio i saldi. Monti rientra dopo la quattro giorni negli Usa, spesa nel rassicurare il mondo del business sulle ritrovate virtù dell'Italia. La soddisfazione del successo del viaggio si accompagna a quella della partita Rai conclusasi la scorsa settimana in modo positivo, dopo le apprensioni per l'iniziale orientamento del Pdl a non votare per Anna Maria Tarantola. Ora il premier è concentrato sull'Europa, con la riunione
dell'Eurogruppo il 20 luglio, a cui andrè probabilmente il neoministro Vittorio Grilli, e il possibile vertice europeo del 25. L'obiettivo è accelerare la definizione dei meccanismi di funzionamento dell'Esm in chiave anti-spread, l'unico che può indurre gli speculatori a interrompere gli attacchi ai nostri titol di Stato. In questa ottica, l'approvazione definitiva da parte della Camera del Fiscal Compact e dell'Esm il 19 e 20 rappresenta un passaggio importante. Come sottolinea il relatore al Fiscal Compact, Franco Tempestini (Pd), il fatto che la Francia non abbia ancora ratificato questo Trattato e che la Corte Costituzionale tedesca si debba ancora pronunciare sull'Esm, fa sì che ''l'Italia su questo terreno sia il 'primo della classe'''. Una carta in piùà per premere sui partner.
Determinante anche il decreto sulle dismissioni degli immobili pubblici, da martedì al voto in commissione Finanze e Bilancio del Senato, che apre la strada alla vendita di immobili di cui ha parlato il ministro Vittorio Grilli ieri in un'intervista al Corsera, e che dovrebbe portare in cassa 15-20 miliardi l'anno. Il vero motivo di preoccupazione per il governo è comunque il decreto sulla spending review, contestato dalle Regioni per i tagli alla sanità. Monti, incontrando i presidenti, non ha raggiunto un accordo e resta sempre l'incognita di un Pd pronto ad appoggiare le richieste degli enti locali anche in sede parlamentare, presentando emendamenti (il termine scade il 19
alla commissione Bilancio del Senato) che alterino i saldi. Questi, ha sempre rimarcato il presidente del Consiglio, non si possono toccare: o si rischia l'aumento dell'Iva ad ottobre e il taglio dei fondi per il sisma in Emilia. Al momento non sono previsti vertici di maggioranza, ma il relatore alla spending review Paolo Giaretta (Pd), osserva che una soluzione può passare solo per un accordo tra il governo e le Regioni e anche con le forze della maggioranza.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca