Statuto dei lavoratori: scontro Monti-Camusso

Statuto dei lavoratori: scontro Monti-Camusso

Per il premier "certe disposizioni, ispirate all'intento molto nobile di proteggere la parte più debole, hanno potuto contribuire a determinare insufficiente creazione di posti di lavoro". Replica la leader Cgil: "governo senza idee".

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14 settembre 2012

Ancora uno scontro Monti-Camusso. Dopo le frizioni durante l'incontro di Palazzo Chigi sulla
produttività, l'occasione arriva dalle valutazioni del premier sullo Statuto dei Lavoratori che producono la quasi immediata replica del segretario della Cgil, Susanna Camusso. Prima di diventare premier, Mario Monti percepiva nella politica italiana ''lo scarto tra l'etica delle intenzioni e quella della responsabilità''. Lo ha spiegato lo stesso presidente del Consiglio intervenendo in videoconferenza ad un convegno organizzato dall'Università Roma3 rispondendo ad una domanda. E per fare un esempio di questo scarto, di decisioni ''non caratterizzate dal pragmatismo'' il premier ha indicato inizialmente il blocco degli affitti che, nato con l'intento di difendere i più deboli, ''alla fine ha reso più difficile la disponibilità di case'' e ''certe disposizioni dello statuto dei lavoratori, di nuovo ispirate all'intento molto nobile di proteggere la parte più
debole ritenuta essere quella del lavoratore, hanno potuto contribuire a determinare insufficiente creazione di posti di lavoro''. Nel pomeriggio Palazzo Chigi ha però precisato: ''non c'era nessun intento polemico legato all'attualità politica''. Ma la frase ha già acceso il dibattito, scivolando talvolta nella polemica. Il leader Cgil è stato tra i primi ad intervenire: ''penso che sia la dimostrazione che questo Governo non ha idea su cosa fare per lo sviluppo e la crescita. Pare che il Governo abbia esaurito qualunque spinta propulsiva. E' la ripetizione di un film che abbiamo già visto''. Insomma - ha detto Camusso tornando sul dibattito più recente - ''si continua a riproporre ricette che hanno già dimostrato la loro fallimentarietà oppure si butta la palla in un altro campo,
come hanno fatto sulle questioni della produttività''. Il rischio per Camusso è evidente: ''non vorrei che qualcuno, siccome non c'è un'idea su nulla, si reiventasse una logica contro i lavoratori. Mi pare che abbiamo fatto già abbastanza contro i lavoratori. E' il peggiore liberismo''. Il leader della
Cisl, Raffaele Bonanni invece, parlando del referendum sulla riforma Fornero puntualizza: ''grazie alla nostra iniziativa l'articolo 18 non è stato toccato, anzi è stato perfino migliorato in alcuni aspetti''. Taglia corto il ministro del Lavoro Elsa Fornero: ''adesso non sono previste'' modifiche allo Statuto. ''Lascio a Monti le sue dichiarazioni'', ha proseguito, rilevando comunque come ''le
modifiche all'articolo 18 siano una buona premessa per fare più occupazione. Quello che abbiamo fatto non l'abbiamo fatto a caso e le modifiche all'articolo 18 non sono punitive''.

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