Turismo: nel 2012 meno vacanze e più low cost

Turismo: nel 2012 meno vacanze e più low cost

Osservatorio nazionale sul turismo di Unioncamere e Isnart: presenze in calo dell'1,4 per cento a luglio e del 3,7 ad agosto. In difficoltà tutti i comparti ricettivi.

DateFormat

21 settembre 2012

La crisi e il caldo torrido non hanno certo dato una mano all'industria del turismo italiana: il bilancio (ancora provvisorio per il mese di settembre) mostra una riduzione delle presenze nelle strutture ricettive tanto a luglio quanto, soprattutto, ad agosto. Due le scelte effettuate dai turisti in Italia, come evidenzia l'Osservatorio nazionale sul turismo di Unioncamere e Isnart: a luglio, vacanze a minor costo nei campeggi e ad agosto, sì agli alberghi a 5 stelle che, meglio delle altre categorie, hanno saputo utilizzare la leva promozionale. E poi, andar lontano dal caldo, preferendo alle
visite culturali lunghe passeggiate in montagna. Il segno meno accompagna l'intera stagione estiva: -1,4% le presenze nel mese di luglio, -3,7% ad agosto, -5,4% nel dato provvisorio di settembre. La difficoltà interessa tutti i comparti ricettivi, con gli hotel che registrano il 61,5% delle camere occupate a luglio (-2,8%), il 68,7% ad agosto (-4,3%) ed il 42,5% a settembre (dato provvisorio -6,9%), e le imprese extralberghiere che vendono in media il 63% della disponibilità a luglio (+0,3%) ed il 72,8% ad agosto (-3,3%), per scendere al 31,8% nel dato parziale di settembre (-3,1%).Nel mese di luglio le quote più alte di venduto si registrano nelle strutture del nord-est e del centro, mentre in agosto, dopo il nord-est, emergono le mete del sud e delle isole. Ma specialmente in agosto sono proprio le imprese ricettive del Mezzogiorno (-6,4%) e del centro Italia (-4,6%) a registrare trend discendenti rispetto al 2011. Le città di interesse storico-artistico segnano un dato medio di occupazione pari al 60,9% in luglio (-5,6%) e al 64,1% in agosto (-6,9%), ma nel mese di agosto sono le località di campagna (-8,2%) e dei laghi (-7,7%) a registrare i cali più evidenti, mentre al mare, dove le imprese registrano in media il 66% di occupazione a luglio (-2,5%) ed il 77,3% ad agosto (-4,7%), il calo è più contenuto. Segnali positivi invece per le destinazioni di montagna, che recuperano rispetto a un brutto 2011 vendendo il 58,2% delle camere a luglio (+4,4%) e il 72,1% ad agosto (+4%). Anche le destinazioni termali, sebbene in misura più contenuta, invertono il trend e registrano il 53,2% di camere occupate a
luglio (+3,7%) ed il 67,3% ad agosto (+2,5%). Una tendenza che si verifica in un trimestre in cui le imprese alberghiere mantengono fermi i prezzi rispetto all'estate 2011 (+0,2%), fatta eccezione per i 3 stelle che, non avendoli riallineati la scorsa estate, in questa stagione li hanno aumentati del +4,1%. Al momento ancora in pochi sembrano pensare alle vacanze per il prossimo trimestre, tanto che le strutture ricettive evidenziano quote di prenotazioni contenute: 23,9% per ottobre, 18% per novembre, 19,2% per dicembre, con una leggera evidenza per il comparto alberghiero in ottobre (28,3%) e novembre (18,8%) e per quello extralberghiero nel mese di dicembre (22,2%). Più significative le prenotazioni nelle città di interesse storico-artistico (32,6% per ottobre, 22,1% per novembre, 20,3% per dicembre), nelle località termali per novembre (22,6%) e dicembre (35,8%), ed in montagna per le festività di dicembre (24%). Nelle altre località del turismo commerciale e d'affari si rileva la ripresa stagionale dei movimenti business (32,1% ottobre, 26,3% novembre).

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca