Videosorveglianza e strutture per anziani, un convegno a Cuneo

Videosorveglianza e strutture per anziani, un convegno a Cuneo

Il dipendente ha diritto a non essere spiato durante l'orario di servizio, così come l'anziano non più autosufficiente ha diritto a ricevere cure adeguate. Anaste promuove il dibattito.

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6 aprile 2012

Strutture socio-sanitarie e videosorveglianza. Il problema si sta delineando con grande chiarezza, soprattutto in riferimento alle strutture che assistono anziani non autosufficienti. Da un lato il diritto del dipendente a non essere spiato dal datore di lavoro durante l'orario di servizio, stabilito da una legge del 1970; dall'altro il diritto dell'anziano non più autosufficiente a ricevere cure adeguate, senza veder lesa la propria dignità personale. Da tempo si cerca di conciliare le due esigenze, nel rispetto di tutti i soggetti coinvolti, al fine di fornire garanzie sulla correttezza degli interventi e, al tempo stesso, puntare alla massima chiarezza di rapporti che incidono profondamente sul vissuto di tante persone. Del problema si è parlato a Cuneo il 3 aprile scorso in occasione di un convegno dal titolo emblematico, "Sorvegliare senza spiare", promosso dall'Anaste, associazione nazionale strutture terza età aderente a Confcommercio. Per la prima volta in Italia si va verso la firma, a livello regionale, di un protocollo tra associazione dei gestori di case di riposo pubbliche e private ed organizzazioni sindacali per consentire un iter più semplice e rapido in caso di approdo alla videosorveglianza, già presente in alcune strutture che l'hanno realizzata muovendosi individualmente dopo aver superato un iter burocratico non semplice "In realtà - hanno precisato il presidente piemontese Michele Assandri del sodalizio che ha organizzato l'incontro, affiancato dal presidente provinciale, Marco Di Maria - i diritti di operatori ed assistiti non sono conflittuali. Spesso infatti sono gli stessi lavoratori a sollecitare la registrazione, per salvaguardarsi sul piano professionale e disporre di una documentazione attendibile in caso di accuse. La disponibilità di riprese, grazie ad immagini registrate mantenute secretate per sei mesi, può risolvere, con piena soddisfazione da parte di tutti, eventuali contrasti. Si viene a creare, in tal modo, un ulteriore, incontestabile punto di riferimento, aggiunto ai normali controlli da parte della direzione delle strutture ed alla vigilanza che, di norma, viene esercitata, anche se in forma non sempre puntuale, da familiari, parenti ed amici dell'ospite". "Le strutture della terza età rappresentano una realtà importante - ha aggiunto Giorgio Ferrua, direttore provinciale Confcommercio - sia sotto il profilo economico che occupazionale e sociale. Confcommercio, oltre al sostegno sindacale ed organizzativo, intende garantire al comparto la proposta di nuovi servizi innovativi per accompagnare con concretezza ed efficienza lo sviluppo del settore".

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