Anagrafe delle imprese, barometro in lieve rialzo

Anagrafe delle imprese, barometro in lieve rialzo

Tra aprile e giugno lieve ripresa delle iscrizioni e ulteriore, anche se contenuta contrazione delle cessazioni, per un saldo attivo di 38mila imprese. E' il miglior risultato da quattro anni a questa parte.

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24 luglio 2015
Nel secondo trimestre del 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, gli indicatori sulla vitalità del sistema imprenditoriale segnalano una lieve ripresa delle iscrizioni ed una ulteriore, seppur contenuta, contrazione delle cessazioni. Al bilancio anagrafico del trimestre si aggiunge poi una significativa frenata nell'apertura di fallimenti e concordati preventivi, consegnando un quadro complessivo moderatamente incoraggiante sullo stato di salute del sistema imprenditoriale nazionale. Questi i dati salienti sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel secondo trimestre dell'anno fotografati attraverso Movimprese, la rilevazione trimestrale realizzata da InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle imprese e diffusi da Unioncamere. In termini numerici, il trimestre primaverile ha visto nascere 97.811 nuove attività e certificato la chiusura di 59.831 attività gia' esistenti, con il risultato di un saldo positivo pari a 37.980 imprese in più rispetto alla fine dello scorso mese di marzo, il migliore degli ultimi quattro anni. In termini relativi, lo stock delle imprese si è pertanto accresciuto dello 0,63% (contro lo 0,59 rilevato nel secondo trimestre 2014) portando il totale delle imprese registrate in Italia, al 30 giugno di quest' anno, al valore di 6.045.771 unità.  Sul fronte delle crisi d'impresa, il trimestre da poco concluso offre segnali anche piuù incoraggianti. Le aperture di nuove procedure fallimentari si sono infatti fermate al valore di 3.654, il 9,6% in meno dello stesso trimestre del 2014, mentre quelle di concordati preventivi (414) hanno fatto registrare una frenata ancora più netta (-22,9% rispetto a dodici mesi fa). Con riguardo ai fallimenti, la contrazione ha riguardato 13 regioni su 20, altre due regioni (Lazio e Umbria) hanno confermato il dato 2014 e solo in cinque casi (Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige Friuli-Venezia Giulia, Molise e Calabria) si registrano aumenti rispetto a un anno fa. (AGI)
 

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