Bankitalia taglia le stime del Pil: "La crescita stenta a ripartire"

Bankitalia taglia le stime del Pil: "La crescita stenta a ripartire"

Bollettino economico: il Pil crescerà quest'anno di appena lo 0,2% e "con rischi al ribasso". "Resta estremamente incerto lo scenario economico" "Ancora lenta la ripresa dei consumi delle famiglie". "Occupazione stabile".

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18 luglio 2014

 

La Banca d'Italia taglia in maniera decisa le stime sul Pil del 2014, migliorando però le previsioni sul 2015. Quest'anno, secondo il bollettino economico, la crescita sarà solo dello 0,2%, "con rischi al ribasso", mentre nelle ultime stime di gennaio era indicato un +0,7%. Nel 2015, invece, il Pil dovrebbe aumentare dell'1,3%, in miglioramento Bollettino, "sarebbe reso possibile dall'affievolirsi degli effetti di aggiustamento di bilancio degli anni precedenti, dall'andamento favorevole degli scambi internazionali, dall'ulteriore attenuazione delle tensioni finanziarie e dalle nuove misure di politica monetaria adottate dalla Bce". E tuttavia, avverte Bankitalia, "rimangono considerevoli elementi di fragilita' nelle prospettive di ripresa, anche a causa dell'incertezza sull'evoluzione delle tensioni geopolitiche in corso e sulla loro trasmissione agli scambi mondiali". La crescita, inoltre, "continuerebbe a essere sostenuta dalle vendite all'estero, che si espanderebbero a ritmi elevati, favorite dal rafforzamento del commercio internazionale". Ma l'arrivo di una ripresa sostenibile, rilevano i tecnici di via Nazionale, dipende "necessariamente anche da un rafforzamento della domanda interna". E se Bankitalia prevede una ripresa degli investimenti, anche grazie al pagamento dei debiti della P.a., la ripartenza dei consumi resta "piu' lenta". In particolare, la spesa delle famiglie, tornata ad aumentare marginalmente nel primo trimestre di quest'anno dopo 12 trimestri di contrazione, si stabilizzerebbe nel 2014 e crescerebbe nel 2015, sostenuta dalla ripresa del reddito disponibile. Uno stimolo, rileva Palazzo Koch, deriverebbe anche dalle misure di sostegno ai redditi piu' bassi introdotte dal Governo nell'aprile scorso. L'effetto espansivo netto di queste misure e' valutato in circa due decimi di punto percentuale sui consumi che si traduce in un decimo sul Pil, nel biennio 2014-15, una stima che tiene conto anche dell'effetto restrittivo degli interventi di copertura gia' inclusi nello stesso provvedimento. Il bonus fiscale da 80 euro, inoltre, sostiene Bankitalia, potra' "avere un effetto piu' accentuato" se sara' mantenuto "negli anni a venire, come gia' annunciato dal Governo", e percepito "come parte di un orientamento duraturo di politica economica". Il miglioramento del quadro congiunturale pero' impattera' solo gradualmente sul mercato del lavoro. L'occupazione, prevede Bankitalia, "si stabilizzerebbe nel corso di quest'anno per poi tornare a espandersi lievemente nel 2015 (dello 0,3 per cento nell'intera economia; 0,5 nel settore privato). L'offerta di lavoro tornerebbe pero' a crescere quest'anno, grazie al progressivo venir meno degli effetti di scoraggiamento che ne avevano compresso la dinamica nel 2013, mantenendo ancora elevato il tasso di disoccupazione". Lo scenario, avverte ancora Bankitalia resta "soggetto a elevata incertezza, con rischi orientati verso il basso per la crescita". E perche' si realizzi, conclude il Bollettino, presuppone: "la piena e coerente attuazione delle misure di politica economica nazionali, volte a sostenere la fiducia di famiglie e imprese nella formulazione dei piani di investimento e consumo; un quadro istituzionale europeo favorevole; l'efficacia delle misure monetarie adottate dall'Eurosistema".
 
 

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