Brusca frenata per le vendite al dettaglio

Brusca frenata per le vendite al dettaglio

A marzo l'Istat ha rilevato una contrazione dello 0,6% in valore e dello 0,8% in volume (il dato peggiore da maggio 2014) rispetto al mese precedente. In confronto a marzo 2014 c'è comunque un aumento sia in valore (+2,2%), sia in volume (+1,9%).

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27 maggio 2016

Le vendite al dettaglio hanno registrato a marzo una contrazione congiunturale dello 0,6% in valore e dello 0,8% in volume. Quest'ultimo dato è il peggiore da maggio 2014. Le vendite di prodotti alimentari diminuiscono dell'1,2% sia in valore che in volume. Nella media del trimestre gennaio-marzo 2016, l'indice in valore registra una variazione nulla, mentre in volume aumenta dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Rispetto a marzo 2015, le vendite crescono complessivamente sia in valore (+2,2%), sia in volume (+1,9%). L'incremento più sostenuto si rileva per i prodotti alimentari: +3,7% in valore e +4,2% in volume. Per quanto riguarda gli altri prodotti, gli aumenti tendenziali più marcati in valore si rilevano per i gruppi altri prodotti (gioiellerie, orologerie) (+3,5%) e giochi giocattoli, sport e campeggio (+3,2%). L'incremento tendenziale in valore è più sostenuto per la grande distribuzione (+2,9%) rispetto alle imprese che operano su piccole superfici (+1,6%). Gli aumenti più consistenti in valore riguardano le imprese da 6 a 49 addetti (+2,8%) e quelle con almeno 50 addetti (+2,7%). 

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