Il tribunale di Milano "stoppa" Uber

Il tribunale di Milano "stoppa" Uber

Il Tribunale di Milano ha deliberato di bloccare in via cautelare ed urgente, e inibire, il servizio Uber-Pop in tutta Italia, accertando la concorrenza sleale del servizio nei confronti dei tassisti.

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26 maggio 2015

Il Tribunale di Milano ha deliberato di bloccare "in via cautelare e urgente, e inibire, il servizio Uber-Pop in tutta Italia", accertando la concorrenza sleale del servizio. Il Tribunale ha accolto il ricorso presentato dell'associazione di categoria dei tassisti, accertando "la concorrenza sleale" di Uber nei loro confronti. Il Tribunale di Milano, oltre ad aver accertato la concorrenza sleale e inibito sul territorio nazionale l'uso dell'applicazione e del servizio degli autisti Uber, ha anche fissato "a titolo di penale per il ritardo nell'attuazione dell'inibitoria" una 'multa' di 20mila per ogni giorno di ritardo a decorrere dal quindicesimo giorno successivo alla comunicazione della presente ordinanza. In più, ha condannato la società Uber al rimborso delle spese di giudizio. Il delegato dell'Unione Artigiani Pietro Gagliardi ringrazia gli avvocati e lo Studio Legale Pavia e Ansaldo "per l'ottimo lavoro svolto e il risultato ottenuto, e soprattutto la categoria tutta per la fiducia che ci ha dato in questa lunga battaglia, dimostrando che perseverando sulla strada della correttezza e del rispetto della legge i risultati si ottengono". Secondo l'associazione, "nel silenzio e nelle inoperatività delle amministrazioni, del governo e del parlamento finalmente abbiamo trovato un giudice che ha riconosciuto le nostre ragioni, anche alla luce della normativa europea".

 
 

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