La terziarizzazione dell'economia avanza senza sosta

La terziarizzazione dell'economia avanza senza sosta

Ricerca del'Ufficio Studi su Pil e consumi dall'Unità d'Italia ad oggi: attualmente i servizi valgono quasi i tre quarti di tutta la produzione annuale di ricchezza contro il 24% dell'industria. Tra il 2008 e il 2014 il Pil pro capite è sceso di quasi il 13% e i consumi hanno subito un calo medio annuo dell'1,7%.

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27 aprile 2016

Dall'Unità d'Italia fino alla seconda guerra mondiale quasi la metà del sistema produttivo italiano era impegnato nell'agricoltura; dagli anni '50 la terziarizzazione dell'economia cresce costantemente tanto che oggi i servizi valgono quasi i tre quarti di tutta la produzione annuale di ricchezza (73,6%); nello stesso periodo l'industria ha perso 10 punti passando dal 33% al 23,9%. E' il dato che spicca maggiormente leggendo l'analisi dell'Ufficio Studi Confcommercio sul Pil e i consumi dall'Unità d'Italia ad oggi presentata a Venezia in occasione della cerimonia conclusiva delle celebrazioni del Settantennale di Confcommercio. Dallo studio emerge anche che negli ultimi 150 anni il Pil pro capite è cresciuto di oltre dodici volte, passando da 2.188 a quasi 27mila euro, mentre i consumi hanno mostrato una dinamica meno favorevole crescendo di circa nove volte (da 1.802 a 16.284 euro pro capite). Dopo la seconda guerra mondiale, che ha fatto crollare il Pil del 46%, la recente crisi finanziaria globale è la peggiore crisi economica di tutta la storia d'Italia con un Pil pro capite sceso di quasi il 13% tra il 2008 e il 2014; anche per i consumi la recente crisi è stata particolarmente profonda con un calo medio annuo dell'1,7% a fronte di una crescita quasi ininterrotta del 4,3% medio annuo dal 1946 al 2007.

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