La Ue "taglia" le stime della crescita italiana
La Ue "taglia" le stime della crescita italiana
La Commissione europea ha rivisto al ribasso le previsioni sula crescita economica dell'Italia nel biennio in corso, ma ha migliorato quelle su mercato del lavoro e disoccupazione. Ora per il 2016 l'Ue pronostica una espansione dell'1,4 per cento del Pil cui seguirà un più 1,3 per cento nel 2017. Nella precedente edizione delle sue previsioni, lo scorso 5 novembre, veniva indicata una crescita 2016 dell'1,5 per cento e un più 1,4 per cento sul 2017. Al tempo stesso l'Ue ora si attende un più 1,1 per cento dell'occupazione quest' anno e un più 1 per cento nel 2017, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere all'11,4 per cento nel 2016, dall'11,9 per cento del 2015, e all'11,3 per cento nel 2017. Tre mesi fa l'Ue prevedeva una disoccupazione 2016 all'11,8 per cento, dal 12,2 per cento stimato sul 2015, e all'11,6 per cento nel 2017. Riviste al ribasso anche le stime sull'inflazione: 0,1% nel 2015, 0,3% nel 2016 e 1,8% nel 2017. Infine il deficit, che dovrebbe attestarsi al 2,5% del Pil nel 2016, per calare poi all'1,5% nel 2017, dopo aver toccato nel 2015 il 2,6%: la stima relativa al 2016 è rivista al rialzo rispetto a quella diffusa nell'autunno scorso (2,3%), mentre quella del 2017 è migliore di 0,1 punti percentuali.