Sangalli: "Serve un approccio fiscale che favorisca investimenti e innovazione"

Sangalli: "Serve un approccio fiscale che favorisca investimenti e innovazione"

Per il presidente di Confcommercio il fisco non deve "penalizzare l'imprenditore e il contribuente". "Chi mantiene fortissima la voglia di fare impresa e ambisce ad una maggiore competitività dell'intero sistema-Paese, deve poter contare su condizioni ambientali idonee e strumenti di supporto adeguati".

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15 novembre 2016

"Se vogliamo trasformare la debole ripresa di oggi in una robusta e diffusa crescita per i prossimi anni, la strada da percorrere è obbligata: meno sprechi pubblici e meno tasse. E' questo il paradigma da applicare senza deroghe". Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel suo intervento agli "Stati Generali del Vending" organizzati a Roma da Confida. Sangalli ha chiesto in particolare "un approccio fiscale che favorisca e non penalizzi l'imprenditore e il contribuente, che favorisca gli investimenti e l'innovazione", sottolineando poi il "grande senso di responsabilità" degli operatori del vending che tra pochi mesi saranno chiamati a trasmettere telematicamente i corrispettivi all'Agenzia delle Entrate. Per cercare di attenuare i costi relativi, ha detto il presidente di Confcommercio, "abbiamo presentato delle proposte emendative alla legge di bilancio affinché le vostre imprese possano usufruire dell'iperammortamento del 250%. Sarebbe un vantaggio non solo fiscale ma anche economico di un certo rilievo. Speriamo che il Governo ed il Parlamento capiscano le nostre e le vostre buone ragioni ed accolgano questa richiesta". Questo perché "occorre che chi, come voi, mantiene fortissima la voglia di fare impresa e ambisce ad una maggiore competitività dell'intero sistema-Paese, possa contare su condizioni ambientali idonee e strumenti di supporto adeguati all'attività imprenditoriale". Sangalli ha concluso sottolineando che "il comparto della distriibuzione automatica è di particolare importanza e rilievo per l'economia nazionale, non solo perché 30 milioni di italiani utilizzano i distributori automatici, ma soprattutto perché, anche negli anni della crisi, è riuscito a rimanere vitale adeguando la sua offerta alle tendenze del mercato a alle mutate esigenze dei consumatori. Un risultato che dimostra l'impegno, la capacità, l'intraprendenza e l'intelligenza di tutto il vostro gruppo dirigente al servizio delle imprese associate e a beneficio di tutta la collettività".

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