Maroni: “A gennaio confronto con associazioni di categoria sulla gestione delle aziende sequestrate”

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha partecipato a Firenze al convegno organizzato da Confcommercio “Sicurezza e impresa: un valore per il territorio”. “A gennaio – ha detto Maroni - convocherò le associazioni di categoria che possano essere interessate, commercianti e industriali, per capire come gestire le aziende sequestrate alla mafia e alla criminalità organizzata”. “Per un edificio non c’è problema - ha sottolineato Maroni - ma quando si sequestra un’azienda, penso ai recenti sequestri di supermercati in Sicilia, in cui magari l’azionista è mafioso ma tutti i lavoratori sono in regola e ignari di cosa fa il proprietario, e non si trova il modo di farla funzionare, questa fallisce e perdono il lavoro”. “Con la conseguenza paradossale - ha fatto notare il ministro dell’Interno - che i lavoratori possono essere portati a pensare che l’intervento dello Stato sia addirittura dannoso”. Maroni ha poi parlato del crescente rischio di rapine a cui sono esposti i commercianti ed in particolare i tabaccai: “Ho chiesto all’Abi di  rinunciare alle commissioni sul Bancomat utilizzato presso i tabaccai  e ridurre così il rischio di rapine”. “Il presidente della Federazione italiana tabaccai mi ha posto un problema concreto che riguarda l’esazione dei bolli auto che nelle tabaccherie in genere viene fatto con denaro contante. Accumulando elevate quantità di denaro si corre però il rischio di rapina. Il  pagamento viene fatto in contanti perché il costo delle commissioni  del Bancomat annulla il piccolo aggio che i tabaccai hanno per questo servizio. Ho chiesto all'Abi: visto che le banche sono state tanto aiutate, rinunciate alle commissioni del Bancomat sui bolli in tabaccheria”. Maroni infine ha ricordato che è alta l’attenzione per eventuali attentati terroristici durante le feste natalizie: “Abbiamo diramato una circolare a tutte le Prefetture e a tutte le Questure, per intensificare i controlli durante il periodo natalizio in quei luoghi dove c’è affollamento, cioè centri commerciali, supermercati, luoghi di culto e Chiese, per prevenire azioni terroristiche”.