3) GABRIELE (FEDERSICUREZZA): "IL NOSTRO E' UN DNA IN EVOLUZIONE"

3) GABRIELE (FEDERSICUREZZA): "IL NOSTRO E' UN DNA IN EVOLUZIONE"

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8 luglio 2009

“Lo Stato faccia la sua parte, Gli addetti siano in sintonia con le proprie regole,

l’utenza sia culturalmente preparata”. Sono le tre richieste fatte dal presidente di Federsicurezza, Luigi Gabriele, nel suo intervento alla presentazione del Rapporto 2009.

“Dare sicurezza – ha spiegato Gabriele - vuol dire assumere un impegno forte e non condizionabile in chiave meramente commerciale. Per poter soddisfare al meglio un’utenza composita occorre una flessibilità di risposta a 360 gradi, angolazione che non può prescindere dalla capacità di dare qualità”. “Ma dare qualità – ha aggiunto - presuppone acquisizione continua di professionalità. Valori aggiunti di tale importanza richiedono non solo un sistema di prestazioni idonee, ma anche, se possibile, un’utenza resa edotta dell’ineludibilità di parametri oggettivi di costo”.

Da parte sua, “l’Autorità vigilante e tutoria non può omettere – ha continuato il presidente di Federsicurezza - di monitorare in forma evolutiva e costante chi vuol dare sicurezza.

Monitorare, però, deve voler dire accompagnare in positivo e non interdire in negativo.

Accompagnare deve voler dire valorizzare e non disperdere un patrimonio. Valorizzare deve voler dire distinguere impegno e preparazione, evitando demagogia di interventi che dilatano in quantità e depauperano in qualità. Integrare il sistema di sicurezza nazionale con quella complementare non è presuntuoso né pericoloso per chi in tale sistema si trova ad operare”. Lo Stato, insomma, per Gabriele, è chiamato a “considerare la capacità del nostro settore di essere complementare alla sicurezza pubblica”.

Quanto agli attori che operano nel settore, il presidente di Federsicurezza ha infine sottolineato che le parti sociali devono sapere “essere post moderne, con un occhio alla tradizione ma lontana dalla conservazione. La parte sindacale dei prestatori d’opera sappia coniugare passato, presente e futuro. La parte imprenditoriale consideri con pacata lungimiranza lo scorrere del tempo e le mutazioni del proprio DNA in rapporto a quello del comparto di appartenenza. Nessuno degli attori dimentichi che, senza regole, non esiste armonia e sicurezza dell’evoluzione”.

 

 

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