6) L'intervento del presidente di Confcommercio Cosenza

6) L'intervento del presidente di Confcommercio Cosenza

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27 novembre 2009
“NO ALLE DUE ITALIE, SÌ AL RILANCIO DEL MEZZOGIORNO”

“NO ALLE DUE ITALIE, SÌ AL RILANCIO DEL MEZZOGIORNO”

 

Intervento di Klaus Algieri

Presidente di Confcommercio Cosenza

 

È il momento di guardarsi bene negli occhi e di dirsi la verità. Togliamoci tutti la maschera ed avremo fatto un passo avanti. Per scuoterci ci serve una robusta dose di realismo, solo così potremo trovare la forza necessaria per cambiare rotta ad un territorio che ha innescato una pericolosa marcia indietro. Tutti abbiamo una gran voglia di ripartire. Tutti, Politici, Associazioni, Sindacati, Cittadini, Istituzioni. Ma non basta volerlo, bisogna anche creare le condizioni perché ciò possa accadere. Purtroppo è anche vero che le amministrazioni troppo spesso non riescono a trovare i finanziamenti necessari per riuscire a far muovere la macchina delle opere pubbliche e ciò si riflette nella grave carenza di strutture ed infrastrutture.

Un ringraziamento particolare va al presidente Sangalli, che in questi due giorni ci ha omaggiati della sua presenza e ci ha guidati con i suoi consigli. Averlo qui è per me motivo di grande orgoglio, perché dà conferma ulteriore della fiducia che mi ha dimostrato quando, poco più di un anno fa, mi ha affidato l’incarico di ricostituire la Confcommercio della provincia di Cosenza. Posso dire che il compito non è stato facile. Abbiamo dovuto lottare! Lottare per riacquistare la fiducia degli imprenditori e delle istituzioni, per ricreare un clima sereno ed una immagine nuova e pulita della Confcommercio provinciale. Fare tutto ciò in questo difficile e delicato periodo di crisi economica non è stato affatto facile. Ma siamo andati avanti, ed oggi, in tutta onestà, possiamo dire di esserci riusciti: i numeri ci danno ragione.

Il nostro lavoro ha puntato sulla trasparenza e sulla legalità, sulla definizione di regole certe e chiare per tutti ed ha avuto come punti di riferimento fondamentali il nostro “codice etico” e la nostra “carta dei valori”. Quella carta dei valori che ha tra i suoi obiettivi principali quello di creare “valore attraverso i valori”, di “promuovere costantemente l’integrazione”, di “accompagnare l’interesse verso valori comuni”. Con questi strumenti abbiamo raggiunto l’obiettivo di restituire al territorio cosentino una grande realtà e le nostre migliaia di associati ci confermano infatti che siamo un’associazione vera, forte, rappresentativa e di qualità. Ed è proprio a loro che va il mio ringraziamento più forte e sentito, ai nostri associati, ai miei colleghi, che sono la vera anima della Confcommercio cosentina. Sin dal primo giorno del mio insediamento mi sono posto l’obiettivo di conoscere e comprendere le difficoltà che le aziende si trovano ad affrontare, per poter aiutare i nostri associati, i miei colleghi, con proposte ed interventi mirati. A tal proposito è stato costituito il nostro Centro Studi che, tra i suoi primi lavori, ha svolto un’attività di analisi e ricerca della realtà economica della provincia di Cosenza. Da questo studio è emerso che la quasi totalità delle attività imprenditoriali è rappresentata da piccole e piccolissime imprese. Di queste, circa il 50% appartengono al settore del Terziario, la cui categoria più numerosa è quella del commercio. Verificata la rilevanza del terziario nell’economia locale, è emerso con forza il ruolo importante e strategico che la Confcommercio poteva svolgere nel sostenere le imprese del commercio, del turismo e dei servizi. Ed in questo senso abbiamo operato, ottenendo importanti risultati. Abbiamo fatto significativi passi in avanti con i Negozi Storici; abbiamo costituito importanti Associazioni di Via con l’obiettivo di valorizzare le aree commerciali di molte città della provincia. Ci siamo impegnati anche a farle riconoscere dalle istituzioni locali, provinciali e regionali; abbiamo avanzato delle proposte di bando regionale per i settori del commercio e del turismo; abbiamo dapprima sollecitato e poi partecipato alla costituzione di tre Sistemi Turistici Locali, con l’obiettivo di portare avanti proposte e progetti per la valorizzazione del settore del turismo. Oggi parliamo di PMI, di quelle Piccole e Medie Imprese, spesso a conduzione famigliare, che ogni giorno devono affrontare un’infinità di problemi.

Carenza di strutture ed infrastrutture ed Inadeguatezza di quelle esistenti. Nel nostro territorio sono presenti delle realtà imprenditoriali importanti e solide che non hanno però le stesse opportunità delle concorrenti di altre regioni nel raggiungere i mercati e distribuire i loro prodotti. Sono costrette a sostenere costi e disagi tali che spesso spingono alla rinuncia. Per non parlare del turismo che è fortemente penalizzato dal pessimo stato di tutte le vie di comunicazione. La difficoltà nel raggiungere i nostri bellissimi luoghi di villeggiatura spinge i turisti verso altre località italiane od estere, provocando notevoli difficoltà ai nostri operatori del settore. Non posso che segnalare questo problema all’attenzione della Regione, della Provincia e delle amministrazioni comunali affinché intervengano direttamente e sollecitino una maggiore attenzione da parte del governo nazionale, perché un miglioramento delle vie di comunicazione, e delle infrastrutture in generale, è necessario per il decollo del settore del turismo. Ricordo che la provincia di Cosenza è naturalmente ricca di risorse naturalistiche, paesaggistiche ed ambientali di notevole pregio. Un territorio che comprende due parchi nazionali, quello del Pollino e quello della Sila e che si affaccia su due mari, lo Ionio ed il Tirreno. Siamo convinti che il turismo possa divenire la locomotiva dell’intera economia del territorio, capace di trainare i settori del commercio, dell’industria, dell’agricoltura e dell’artigianato.

Altra grande difficoltà che tutte le imprese denunciano è l'impossibilità di ottenere credito dalle banche. Oggi la crisi economica ha addirittura peggiorato la situazione! Troppo spesso assistiamo ad improvvise richieste di rientro fatte ad imprese, il più delle volte imprese sane ma che a causa della crisi si trovano in temporanea difficoltà. Per non parlare dei tassi di interesse molto più alti al sud rispetto a quelli applicati dagli stessi istituti al nord. Ma il problema grave è che le banche non concedono più credito, accedervi è diventato molto più difficile. Questo ci preoccupa, perché la mancanza di credito, attraverso i canali ordinari, potrebbe provocare il ricorso da parte degli imprenditori a canali alternativi non controllati ed illegali, con il rischio di finire in mano ad usurai o peggio alla criminalità organizzata. Questo rischio va evitato nella maniera più assoluta perché legalità e sicurezza sono valori irrinunciabili per le nostre imprese. Più volte abbiamo chiesto alle banche di fare uso del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie imprese. Uno strumento che, se usato, consentirebbe alle aziende di ottenere più agevolmente quei crediti di cui hanno bisogno. Molte, troppe volte queste richieste sono rimaste inascoltate. Solo in questi ultimi tempi siamo riusciti a convincere alcuni istituti a fare uso del Fondo di Garanzia e ciò ci dà un leggero conforto, ma vorremmo che questa divenisse una buona prassi di uso comune. Quello che chiediamo alle banche non è certo di rinunciare alla loro funzione di selezione del merito di credito. Di dare, cioè, credito a tutti, o di fare cattivo credito. Ma chiediamo che il loro ruolo sia esercitato con maggiore attenzione e che gli andamenti dei bilanci delle imprese vengano letti con una prospettiva più ampia, riconoscendo l’impegno di chi, pur in tempi difficilissimi, non si arrende e continua ad operare. Sostenere ed aiutare le imprese nella crescita, aiutarne altre a nascere, vuol dire anche sviluppo in termini di occupazione, vuol dire favorire l’impiego di giovani validi che ad oggi sono costretti ad emigrare e ad andare lontano per poter realizzare un proprio diritto. La Calabria è una delle regioni italiane con il più alto numero di laureati, che sarebbero ben felici di far fruttare le loro capacità per lo sviluppo ed il progresso dei loro territori, ma che purtroppo non riusciamo a trattenere! Noi ci abbiamo provato e stiamo per siglare un importante accordo con l'Università della Calabria per offrire ai giovani laureati stage formativi, da noi finanziati, al fine di fornire loro qualche opportunità in più. Ma questa è una piccola goccia in mezzo al mare! Occorre una mobilitazione generale per far sì che i nostri giovani possano avere un futuro, qui nella propria terra. Nel terminare questo breve intervento vorrei fare un appello affinché le parole usate non siano soltanto parole di circostanza, ma impegni che si tramuteranno in fatti concreti. Alla Regione chiedo un impegno maggiore, anche di dialogo con il Governo, affinché le risorse finanziarie vengano usate per un maggiore sostegno alle imprese ed all’occupazione. Alle Banche chiedo di evitare la tagliola dei rientri a breve, concordare la ristrutturazione dei debiti ed una maggiore propensione alla concessione del credito sia alle famiglie che alle imprese. Queste sono solo semplici idee e proposte, ma potrebbero essere utili per fare del nord e del sud una sola Italia e non una Italia a due velocità!

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