L'Ascom Confcommercio denuncia: in Toscana una tragedia annunciata. "La crisi sta rivoltandosi anche contro gli stessi produttori out line che, pur di mantenere fette di un mercato sempre più risicato, non esitano a ridurre ancora di più le già quasi inesistenti norme di sicurezza".

Una tragedia annunciata e, proprio per questo, che si poteva evitare. Ascom Confcommercio Padova conduce da anni una vera e propria battaglia per la legalità e contro la contraffazione che riguarda, in primis ma non solo, la comunità cinese presente nel nostro Paese. E' di pochi giorni fa l'azione combinata di magistratura e forze dell'ordine nei confronti dell'ingrosso cinese di Corso Stati Uniti, bersaglio "privilegiato" dell'azione dell'Ascom che ha denunciato la vendita, in quei locali e nelle pertinenze, di ogni genere di cose: dai prodotti contraffatti a quelli pericolosi per la salute, dai generi alimentari commercializzati in mezzo alla strada all'evasione sistematica delle tasse. Tutte evenienze poi puntualmente confermate dalle azioni della Guardia di Finanza prima e poi di tutte le forze di polizia fino all'intervento del Comune e della magistratura. Ma che il pericolo fosse ben più ampio i vertici dell'Ascom ne avevano avuto coscienza proprio in una "missione" compiuta negli anni scorsi a Prato. "Avevamo voluto renderci conto di persona – commenta Franco Pasqualetti, vicepresidente dell'Ascom Confcommercio di Padova e presidente di Federmoda Padova – di quale fosse la penetrazione dei produttori cinesi in un'area un tempo regno del made in Italy ed oggi sempre regno, ma di un made in Italy di chiara impronta orientale. E già in quell'occasione avevamo capito che le normative, anche in materia di lavoro e sicurezza, erano ampiamente disattese". Preoccupazioni che oggi, purtroppo, si sono trasformate in tristissima attualità ma che, in assenza di controlli sistematici rischiano di ripetersi. "La crisi – aggiunge il vicepresidente vicario dell'Ascom, Patrizio Bertin – che in qualche misura l'economia cinese del taroccato ha contribuito a diffondere, sta rivoltandosi anche contro questi stessi produttori out line che, pur di mantenere fette di un mercato sempre più risicato non esitano a ridurre ancora di più le già quasi inesistenti norme non dico di sicurezza ma di minimo livello di dignità della natura umana". Ma anche Padova preoccupa. "Sei box affastellati uno sull'altro della cittadella cinese di Corso Stati Uniti – conclude Pasqualetti – nonostante la lodevole azione di magistratura e forze di polizia continueranno ad essere la norma, non dobbiamo meravigliarci se, un giorno, saremo costretti a lamentare gli stessi problemi e le stesse tragedie che oggi registriamo a Prato".