Padova: iniziativa "affari nostri" contro le tasse

Padova: iniziativa "affari nostri" contro le tasse

L'Ascom patavina ha inscenato in piazza Garibaldi la parodia del famoso gioco dei pacchi di Raiuno. Sotto un gazebo allestito fin dalle prime ore del mattino campeggiava uno striscione con la scritta 'Affari nostri'. "Una tassazione oltre il 50% è affare di tutte le imprese che non ce la fanno più".

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9 ottobre 2013

 

L'"Italia dei pacchi" è l'Italia matrigna che tassa e tartassa. Concetto noto ma forse, proprio perché troppo ampio, non immediatamente percepibile. Così, per farlo meglio comprendere l'Ascom Confcommercio di Padova ha inscenato in piazza Garibaldi, la parodia del famoso gioco dei pacchi di Raiuno. Sotto il gazebo allestito fin dalle prime ore del mattino in uno dei luoghi più esclusivi del commercio padovano, campeggiava uno striscione con la scritta "Affari nostri"."L'abbiamo rinominato in questo modo – ha ribadito Patrizio Bertin, vicepresidente vicario dell'Ascom – perché una tassazione oltre il 50% è "affare" di tutte le imprese che non ce la fanno più. L'ultima stangata dell'Iva, oltre che ridurre sicuramente i consumi rischia infatti di farci perdere anche il treno delle ripresina". Ecco allora il "gioco" che ha voluto essere metafora di un'"Italia dei pacchi" dove le sorprese sono sì all'ordine del giorno ma purtroppo sono sempre negative. Avviato dal direttore generale dell'Associazione, Federico Barbierato, il "gioco" ha vissuto sull'effetto "sorpresa" tipico della trasmissione condotta da Flavio Insinna. "Solo che i "pacchi" – ha detto lo stesso Barbierato al megafono – non contengono promesse di vincite in denaro ma solo certezze di tasse che stanno mettendo in grossissime difficoltà anche le imprese sane ma delle quali i nostri governanti sembrano non avere notizia alcuna". Tasse statali, tasse locali. Da qui il doppio appello dell'Ascom: al governo perché la finisca, una volta per tutte, di pensare che basti aumentare le accise (a proposito: Barbierato ha letto tutte quelle ancora in vigore, compresa quella per la guerra d'Abissinia del 1935!) o l'Iva (3,7 miliardi di gettito in meno dopo l'aumento di un punto nel 2011); e poi ai Comuni affinchè, in primis, non aumentino l'addizionale Irpef, l'Imu e la Tares, ma che siano anche "partner" delle imprese. Molte le persone che si sono assiepate davanti al gazebo dove, nelle vesti di "fortunati giocatori" (si fa per dire) hanno stazionato i consiglieri dell'Ascom. Pacchi comunque senza sorprese escluso l'ultimo, il numero 10, dove campeggiava un grande punto interrogativo e conteneva una piccola matrioska. "Perché non sappiamo – è stato detto – quale sarà la tassa di domani e non sappiamo nemmeno se una tassa ne conterrà un'altra, e un'altra, e un'altra … "

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