A Perugia gli alberghi si ribellano contro le tasse
A Perugia gli alberghi si ribellano contro le tasse
'Benvenuti nel comune con le tasse piu' alte d'Italia', 'Tassa di soggiorno, questa è una rapina', 'Saldi di prossima chiusura', 'Vendesi per tasse', 'Imu, Tares, Pubblicita', Soggiorno...levano le imprese di torno': sono alcuni degli striscioni che in questi giorni stanno comparendo presso le strutture alberghiere di Perugia che aderiscono (sono circa cinquanta) alla mobilitazione promossa
da Federalberghi-Confcommercio fino al 4 febbraio. Messaggi fortemente provocatori, esposti in grandi striscioni bianchi messi alle finestre degli hotel o nelle vicinanze dell'ingresso, con i quali si vuole dare la massima evidenza al "disagio e alla protesta di una categoria - si legge in una nota di Federalberghi - particolarmente colpita da un carico fiscale che viene denunciato come insostenibile: decine e decine di migliaia di euro, per quelle più grandi addirittura centinaia di migliaia, che devono essere versati all'erario e alle casse dei Comuni per il solo fatto di esistere, a prescindere da quanto si lavori, dal fatto che si sia vuoti o pieni". Gli alberghi di Perugia lanciano quindi la loro specifica azione di protesta, che come primo obiettivo ha quello di ribadire la "netta
opposizione alla tassa di soggiorno". "Cosa dovremmo fare - ironizza il presidente di Federalberghi Umbria, Giorgio Mencaroni - andare a cercare i turisti che sono già stati da noi per farci pagare l'imposta? Informalmente ci è stato assicurato che in concreto la tassa parte dal primo febbraio,
ma anche se così fosse mancano totalmente le indicazioni operative: siamo subissati dalle telefonate delle imprese, che non sanno cosa devono fare. Insomma, da un punto di vista applicativo, siamo nell'incertezza più totale".