A Vicenza la criminalità è "vera urgenza"

A Vicenza la criminalità è "vera urgenza"

Ennesimo episodio criminale, dall'esito tragico, nel vicentino. Rebecca: "Furti, rapine e aggressioni stanno registrando un'escalation senza precedenti e dalla piccola criminalità alle bande organizzate, non c'è limite di fronte a niente". Squeri: "piena solidarietà al benzinaio, l'attacco è stato un vero e proprio blitz militare". Figisc Vicenza raccoglie fondi per il benzinaio coinvolto.

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4 febbraio 2015
La rapina a Ponte di Nanto e il suo tragico epilogo (un rapinatore è stato ucciso da un benzinaio che ha la sua attività nelle vicinanze mentre, insieme a quattro complici, assaltava la gioielleria Zanca, ndr), portano in primo piano il problema della criminalità dilagante sul territorio vicentino. "Quello che è accaduto è gravissimo, drammatico nell'esito e rappresenta purtroppo l'ennesimo episodio criminoso che si registra  sul territorio vicentino. Il problema della sicurezza dei cittadini e delle imprese piomba, ancora una volta con forza e urgenza, al primo posto. Furti, rapine, aggressioni – interviene Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza - stanno registrando un'escalation senza precedenti e dalla piccola criminalità alle bande organizzate, non c'è limite di fronte a niente. Quello che fa più rabbia è che  nonostante l'impegno delle Forze dell'Ordine, questi delinquenti, anche se colti sul fatto, tornano presto in libertà, continuando a delinquere con sprezzo della nostra società e delle nostre leggi". L'aggravante di questo modo di operare del crimine è l'accanimento sulle singole attività commerciali. Ogni giorno, più volte al giorno, cittadini,  negozi, pubblici esercizi, distributori di carburanti, aziende dell'ingrosso sono vittime di episodi criminosi e cresce la certezza di vivere e lavorare in un territorio non più sicuro. "Ormai le attività commerciali vengono prese d'assalto come i bancomat. Oltre ai problemi conseguenti alla crisi economica, al calo delle vendite e all'aumento delle tasse – dice il presidente Rebecca - chi ha un'attività imprenditoriale deve sopportare anche i costi economici e sociali del fenomeno criminale. Si contano i danni e si riapre il negozio, nonostante tutto. Per difendersi si stipulano polizze costose, ci si adotta di sistemi di videosorveglianza, impianti d'allarme, inferiate, vetri antisfondamento. Ma tutto questo è un deterrente che a volte non basta e soprattutto non toglie la paura di essere presi di mira". Rebecca torna quindi a parlare delle misure per frenare il fenomeno della delinquenza. "Innanzitutto è inaccettabile che Governo e ministro degli Interni non si facciano carico del problema, esortando misure ad hoc, anche per i singoli territori. Non è tollerabile assistere nelle nostre città a scene di sparatorie e di atti di terrore. E' essenziale – continua il presidente Rebecca – fare funzionare la giustizia, poiché se non c'è giustizia vengono a cadere le garanzie fondamentali per i cittadini e per le imprese. Deve ritornare la certezza della pena. Progetti di legge di riforma della giustizia civile e penale ce ne sono, basta farli approvare; questi, prima di pensare ad altri decreti 'svuotacarcere'. La politica – conclude - ha il compito di dimostrare che ha la capacità di affrontare la questione in tutta la sua gravità e di intervenire per dare forza alla lotta al crimine. La mancanza di sicurezza in primis, oltre che le incertezze sul fronte economico e del lavoro, sono situazioni che alimentano un malessere sociale che non va per nulla sottovalutato". 
 
Squeri: "piena solidarietà al benzinaio, l'attacco è stato un vero e proprio blitz militare"

"Di fronte alla ferocia dell'assalto di 5 uomini pronti a tutto, armati di Kalashnikov,  un commando militare,  come la cronaca dei fatti ha confermato, la reazione del collega Graziano Stacchio non solo è comprensibile, ma più che condivisibile": questo il commento di Luca Squeri, presidente della Commissione Sicurezza e Legalità di Confcommercio, sul tentativo di rapina nel vicentino. "Rispetto alla verifica al vaglio degli inquirenti sul riscontro del reato di eccesso di legittima difesa ritengo  necessario considerare  il contesto di inaudita violenza, di fatto una guerriglia urbana ad opera di feroci criminali, nella quale si è venuto a trovare Stacchi, al quale esprimo pieno e totale sostegno. Credo che sia giunto di momento di prendere atto – conclude Squeri – che la continua escalation di episodi di violenza ai danni di cittadini e commercianti abbia oltrepassato il limite della tolleranza".

Figisc-Confcommercio Vicenza raccoglie fondi per Stacchio

A seguito del drammatico episodio di criminalità avvenuto lo scorso 3 febbraio a Ponte di Nanto, il Consiglio della Figisc-Confcommercio di Vicenza  ha deciso di istituire una raccolta fondi per dare un sostegno alle spese legali di Graziano Stacchio, il benzinaio coinvolto nella rapina alla gioielleria Zancan. L'invito a contribuire è rivolto non solo agli aderenti alla Figisc, ma anche a tutti gli altri associati alla Confcommercio di Vicenza. Questi gli estremi del conto corrente aperto presso la Banca Popolare di Vicenza: Iban  IT58T 05728 11810 01057 1216670, intestato a Confcommercio Vicenza - Associazione Provinciale Gestori Impianti Stradali Carburanti Figisc; causale  "Fondo Solidarietà Assistenza Legale". "Con questa iniziativa, condivisa da tutta la categoria, vogliamo esprimere la nostra vicinanza al collega Stacchio. Sarà la Procura – afferma Eugenio Giuseppe Volpato, presidente della Figisc-Confcommercio di Vicenza - ad accertare con esattezza come sono andati i fatti, ciò non toglie che quella del collega Stacchio è stata una reazione umanamente comprensibile di fronte ad una situazione di estremo pericolo non solo per la sua incolumità, ma anche per quella dei lavoratori della gioielleria rapinata". Il presidente Volpato sottolinea, poi, l'esasperazione che da tempo vive una categoria, quella dei benzinai, troppo spesso nel mirino della criminalità, con ripetuti assalti, rapine e furti che spesso si concentrano su questo tipo di attività: "Viviamo nel terrore – afferma - perché siamo esposti ogni giorno alla roulette russa di bande criminali che con troppa facilità prendono di mira le nostre attività e quelle dei nostri colleghi commercianti. Sappiamo che le Forze dell'Ordine ce la stanno mettendo tutta per prevenire e reprimere furti e rapine,  ma se non si è in grado di fermare questa escalation criminale, come  dimostra quanto sta accadendo,  vuol dire che qualcosa non funziona. E infatti  - conclude Volpato – è evidente che alle Forze dell'Ordine mancano uomini e mezzi sufficienti per un più efficace presidio del territorio. Così come è evidente che se delinquenti con alle spalle gravi fatti di  criminalità sono liberi di partecipare ad una rapina a mano armata, c'è molto da cambiare anche nelle nostre leggi e nel funzionamento dell'apparato giudiziario".

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