Aeranti-Corallo: "operatori Dab, differire il pagamento"
Aeranti-Corallo: "operatori Dab, differire il pagamento"
Audizione davanti le Commissioni riunite VII e IX della Camera dei Deputati sul decreto legislativo che integra e corregge il decreto dell'8 novembre 2021.
Aeranti-Corallo è stata ascoltata in audizione davanti le Commissioni riunite VII (cultura, scienza e istruzione) e IX (trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei Deputati, sul decreto legislativo che integra e corregge il precedente decreto dell'8 novembre 2021, n. 208, sul testo unico dei servizi di media audiovisivi (TUSMA). Nel corso dell’audizione il coordinatore della federazione, Marco Rossignoli, si è soffermato sulla questione del pagamento dei diritti amministrativi dovuti dagli operatori di rete per la radiofonia digitale DAB+ nella fase di avvio e di sviluppo della nuova tecnologia. “L’attuale schema di decreto legislativo - ha evidenziato Rossignoli - prevede l’esenzione per cinque anni (a partire dalla pubblicazione della delibera Agcom n. 286/22/CONS) del pagamento dei diritti amministrativi per lo svolgimento dell’attività di operatore di rete radiofonica digitale nonché dei contributi previsti per i diritti di uso delle frequenze radiofoniche digitali”. A parere di Aeranti-Corallo, sarebbe, invece, necessario che l'esenzione trovasse applicazione per dieci anni decorrenti dalla data dell’effettivo avvio delle trasmissioni sulla base del PNAF DAB e non dalla data della relativa pubblicazione. Peraltro, la delibera n. 286/22/CONS è stata pubblicata il 27 luglio 2022, e, pertanto, la citata esenzione ha già perso 18 mesi di possibile efficacia. "Inoltre – ha sottolineato Rossignoli - stante la tempistica delle procedure di assegnazione dei diritti di uso attualmente in corso, le stesse non verranno presumibilmente completate prima della fine del corrente anno”. Rossignoli ha, quindi, evidenziato che "le reti DAB+ delle società consortili che risulteranno assegnatarie dei diritti d’uso delle frequenze andranno a regime non prima di 5 anni dal rilascio dei relativi diritti d’uso delle frequenze. Tali reti, infatti, dovranno essere realizzate nell’arco di 5 anni con copertura di tipo mobile di almeno il 70% della popolazione di ogni bacino o sub bacino di riferimento. "Conseguentemente - ha concluso Rossignoli - appare corretto che la suddetta esenzione trovi applicazione per i 5 anni successivi al completamento degli investimenti e, quindi, per dieci anni dal rilascio dei diritti d’uso".