Affitti brevi, “serve spazio anche per l’intervento degli Stati”

Affitti brevi, “serve spazio anche per l’intervento degli Stati”

Confcommercio in audizione alla Commissione Politiche Ue del Senato sul Regolamento Ue sugli affitti brevi. “Richiamare le piattaforme a compiere controlli incisivi ed ampi sugli annunci pubblicati”.

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9 marzo 2023

Il Regolamento Ue sugli affitti brevi “è efficace ma rigido, visto che non prevede passaggi di recepimento nelle normative nazionali” e “si scontra con un livello di normazione che, sul tema, è particolarmente differenziato tra gli Stati membri, in alcuni casi anche tra le aree regionali e locali dello stesso Stato, come è il caso dell'Italia". Lo ha detto Alberto Corti, responsabile settore Turismo di Confcommercio, in audizione alla Commissione Politiche dell'Unione europea del Senato. Per la Confederazione il testo finale dovrebbe chiarire che le disposizioni previste non incidono sulla libertà, per gli Stati membri, di regolamentare l'accesso al mercato della locazione di immobili per affitti brevi con proprie norme, “purché queste non risultino in contrasto con i principi di non discriminazione e proporzionalità sanciti dal diritto dell'Unione e siano conformi al medesimo”. È importante anche che si consenta alle autorità degli Stati membri di “chiedere, in occasione del rilascio del numero di registrazione da attribuire all'immobile, dati e documenti aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal regolamento, se necessari per l'acquisizione di elementi utili per esigenze  locali”. Il regolamento, poi “non dovrebbe prevedere – ha proseguito Corti - forme di automatismo nel rilascio del numero di registrazione, sia pure quando è previsto un meccanismo di successiva valutazione del rispetto, da parte dei locatori, dei requisiti di accesso al mercato” e dovrebbe invece “richiamare le piattaforme a compiere controlli incisivi ed ampi sugli annunci pubblicati, più vincolante rispetto ad espressioni generiche come ‘sforzi ragionevoli’ e ‘verifiche casuali’". Confcommercio, infine, auspica che il testo rafforzi "il richiamo agli Stati membri a istituire banche dati per il rilascio di numeri di registrazione identificativi degli immobili in locazione breve, perseguendo in questo modo con maggiore efficacia l'obiettivo di una parità di condizioni in tutto il territorio comunitario".

 

Federalberghi: “serve un argine al dilagare dell'abusivismo”

“Accogliamo con favore la proposta di regolamento finalizzata a mettere a fuoco la portata del fenomeno ma solo quale primo passo per la definizione di un quadro normativo adeguato ai tempi. Riteniamo che la proposta possa e debba essere migliorata, con l'obiettivo di tutelare l'intero ecosistema turistico dell'Unione europea". Così il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara, nell'audizione alla Commissione Politiche dell'Unione europea del Senato. Le preoccupazioni sul proliferare della concorrenza sleale, per Federalberghi,  danneggiano tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza. "In Italia, purtroppo, a differenza di quanto accade in altri Paesi, non sono state adottate misure che consentano di porre un argine al dilagare dell'abusivismo che spesso si nasconde sotto le mentite spoglie delle locazioni brevi".

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