AGRICOLTURA E PESCA

AGRICOLTURA E PESCA

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30 aprile 2002
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AGRICOLTURA E PESCA

 

 

 

1)    Lavori della Commissione europea

 

a)    Leader+


La Commissione europea ha approvato, il 26 marzo, i  programmi relativi all'iniziativa comunitaria LEADER+ a favore delle regioni Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Sardegna e Molise.

 

PUGLIA

Per il periodo 2001-2006, il contributo dell’Ue ammonta a 25,76 milioni di euro, a fronte di una spesa pubblica complessiva di 34,35 milioni di euro e di un investimento complessivo di 45,8 milioni di euro. Il programma LEADER + della Regione Puglia, che copre tutti i territori rurali della Regione, si propone di promuovere nuove strategie di sviluppo e di sviluppare il carattere innovativo e pilota dell’iniziativa comunitaria, con riferimento alla funzione ed al ruolo delle aree rurali. L’obiettivo globale del programma riguarda la promozione di processi di sviluppo socio-economico, culturale e ambientale delle zone rurali attraverso modelli di sviluppo locale, integrati e sostenibili, e la valorizzazione di esperienze specifiche con territori esterni. Il programma è volto in particolare, alla concezione e realizzazione di strategie e processi, aventi un carattere pilota, di sviluppo locale del patrimonio naturale e culturale e alla promozione della cooperazione fra territori a livello infraterritoriale e transnazionale. Le principali azioni riguardano il sostegno al sistema delle imprese locali per aumentare l’occupazione, il miglioramento della capacità di gestione e di programmazione delle imprese e l’ottimizzazione delle performance ambientali e commerciali, la protezione delle risorse naturali e culturali e l’organizzazione dell’utilizzo di queste risorse in un’ottica di sviluppo integrato e sostenibile ed il miglioramento della qualità della vita e dei servizi nelle zone rurali.

 

BASILICATA

Per il periodo 2001-2006, l'importo totale degli stanziamenti destinati al programma è di 30,28 milioni di euro, con un contributo pubblico di 22,7 milioni di euro comprendente una partecipazione comunitaria di 17 milioni di euro.

Obiettivo: promuovere nuove strategie di sviluppo e accentuare il carattere innovativo dell'iniziativa comunitaria, per quanto riguarda la funzione e il ruolo delle zone rurali. Gli obiettivi che la Regione intende conseguire mediante il programma sono:

-         contribuire a migliorare le condizioni di vita nelle zone rurali interessate e invertire la tendenza allo spopolamento;

-         contribuire a recuperare, mantenere e valorizzare le risorse naturali e culturali;

-         creare nuovo valore aggiunto e nuova occupazione attraverso azioni innovative con ricadute diffuse sul territorio;

-         migliorare la competitività aziendale e territoriale;

-         creare pari opportunità sul mercato del lavoro;

-         valorizzare il ruolo multifunzionale dell'agricoltura;

-         creare una nuova immagine del territorio e rompere l'isolamento attraverso la creazione di reti.

 

CALABRIA

Per il periodo 2001-2006, l'importo totale degli stanziamenti destinati al programma è di circa 42,47 milioni di euro, con un contributo pubblico di 28,31 milioni di euro comprendente una partecipazione comunitaria di 21,23 milioni di euro. Obiettivi:

-         facilitare l'accesso delle donne e dei giovani al mercato del lavoro,

-         creare un sistema operativo tra i diversi settori dell'economia regionale, centrato sullo sviluppo sostenibile ed ecocompatibile

-         rompere l'isolamento delle zone rurali della Regione.

-         Accanto a tali obiettivi vi è anche la necessità di sperimentare in zone predeterminate le strategie da attuare per migliorare la situazione socioeconomica. Si dovrà inoltre capire come i diversi strumenti finanziari potranno integrarsi tra di loro per raggiungere gli obiettivi indicati.

 

CAMPANIA.

Per il periodo 2001-2006, il contributo dell’Ue ammonta a 23,63 milioni di euro, a fronte di una spesa pubblica complessiva di 31,5 milioni di euro e di un investimento complessivo di 34,84 milioni di euro. Obiettivo: promuovere nuove strategie di sviluppo e di sviluppare il carattere innovativo e pilota dell’iniziativa comunitaria, con riferimento alla funzione ed al ruolo delle aree rurali. L’obiettivo globale del programma riguarda la creazione di nuova occupazione attraverso la rivitalizzazione del tessuto socio-economico delle zone rurali. Il programma é volto in particolare, via la diffusione di modelli di sviluppo autogeni, integrati e sostenibili, al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni rurali, all’aumento della competitività delle imprese e delle produzioni locali in maniera integrata, alla realizzazione di condizioni per la crescita economica delle imprese locali, alla promozione dell’offerta turistica e al consolidamento e allo sviluppo dei sistemi produttivi locali attraverso azioni di cooperazione.

 

SARDEGNA

Per il periodo 2001-2006, l'importo totale degli stanziamenti destinati al programma è di circa 52,57 milioni di euro. con un contributo pubblico di 43,9 milioni di euro comprendente una partecipazione comunitaria di 26,84 milioni di euro. Obiettivi globali :

-         Valorizzare le risorse endogene (ambientali, paesaggistiche ed economiche) delle zone rurali, legate all'identità sociale, culturale ed economica di tali zone

-         Contribuire, grazie alla cooperazione, al superamento dei vincoli sociali e strutturali, esogeni ed endogeni delle zone in questione

perseguendo obiettivi generali quali:

-         la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale;

-         il rafforzamento del tessuto economico per contribuire alla creazione di occupazione;

-         il miglioramento della capacità organizzativa delle comunità locali.

Ciascun piano di sviluppo locale dovrà articolarsi attorno ad uno dei seguenti temi unificanti identificati dalla Commissione europea:

-         L'utilizzazione di nuove tecnologie e nuovi know-how per rendere più competitivi i prodotti e i servizi delle zone rurali;

-         Il miglioramento della qualità di vita nelle zone rurali;

-         La valorizzazione dei prodotti locali, in particolare agevolando mediante un'azione collettiva l'accesso ai mercati per le piccole strutture produttive;

-         La valorizzazione delle risorse naturali e culturali, compresa la valorizzazione dei siti di interessi comunitario Natura 2000.

È stato aggiunto un tema supplementare: il miglioramento delle possibilità di occupazione, specie per i giovani e le donne. Otto gruppi di azione locale saranno scelti per beneficiare di questo programma, sulla base dei seguenti criteri: caratteristiche della strategia proposta, carattere di iniziativa pilota, caratteristiche del territorio, del partenariato locale, complementarietà con le altre politiche territoriali e modalità di gestione del Piano d'azione locale (PAL).

 

MOLISE

Per il periodo 2001-2006, verrà destinato a questo programma uno stanziamento complessivo di 17,75 milioni di euro, con un contributo pubblico di 10,99 milioni di euro comprendente una partecipazione comunitaria di 8,24 milioni di euro. Obiettivo: promozione di nuove strategie di sviluppo e l'accentuazione del carattere innovativo dell'iniziativa comunitaria per quanto riguarda la funzione e il ruolo delle zone rurali. L’obiettivo generale del programma è lo sviluppo rurale, in primo luogo attraverso il miglioramento e la valorizzazione della qualità delle attività umane e dell'ambiente. Gli obiettivi globali del programma, come previsto nella Comunicazione comunitaria, sono:

-         Promozione di nuove dinamiche di sviluppo endogeno

-         Promozione di strategie originali di sviluppo integrato e sostenibile

-         Corrispondenti ai macro obiettivi specifici

-         Promozione della complementarietà

-         Promozione dell'innovazione

-         Promozione della trasferibilità

e agli obiettivi specifici :

-         Qualità della programmazione locale, complementarietà e ricerca di sinergie e collegamenti con gli altri strumenti di promozione dello sviluppo locale presenti sul territorio (per il primo macro obiettivo specifico)

-         Miglioramento della qualità della vita degli abitanti e delle produzioni locali per rafforzare il sentimento di identità; diffusione di nuovi metodi e nuove tecnologie per migliorare la qualità dei prodotti e le opportunità di occupazione soprattutto per giovani e donne; valorizzazione delle risorse naturali e culturali; miglioramento della qualità dell'ambiente percepita dalla popolazione locale (per il secondo macro obiettivo)

-         Valorizzazione delle buone pratiche in materia di sviluppo sostenibile; miglioramento delle prestazioni (sotto il profilo della gestione, compresa quella finanziaria).

 

b) Italia: Settore delle olive e dell'olio d'oliva

La Commissione europea ha adottato, il 3 aprile, una decisione finale negativa in merito ad aiuti destinati a facilitare le operazioni di credito agricolo nel settore delle olive e dell'olio d'oliva in Italia. La decisione riguarda l'articolo 4 della legge italiana n. 290/99, che prevede di prorogare per dodici mesi il periodo di rimborso di prestiti di vario tipo a favore di aziende agricole attive nella produzione di olive e di olio d'oliva. La Commissione è giunta alla conclusione che la misura d'aiuto costituisce semplicemente un aiuto al funzionamento, in quanto tale incompatibile con il mercato interno. Poiché l'aiuto non è stato versato non è stato chiesto alcun ricupero.

 

c) Prodotti alimentari di qualità (Com-02-139)

La Commissione europea ha presentato, il 15 marzo, una proposta di Regolamento che modifica il regolamento n.2081/92 relativo alla protezione delle indicazioni geografiche  delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli ed alimentari. Obiettivo del regolamento è di apportare alcune precisazioni e adeguamenti al regolamento (CEE) n. 2081/92, tenuto conto in particolare delle disposizioni dell’Accordo TRIPS (*) sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) attinenti al commercio. [(*) L’Accordo dell’Organizzazione mondiale del Commercio (OMC) concernente i diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio – Trips -, stabilisce che tutti i paesi membri dell’OMC devono rispettare un’intera gamme di norme minime in materia di DPI. Esso prevede inoltre le modalità di attuazione di tali norme].

Il regolamento (CEE) n. 2081/92, entrato in vigore il 26 luglio 1993, è stato successivamente modificato dal regolamento (CEE) n. 535/97 del Consiglio. Si tratta di un sistema volontario che offre ai produttori e/o trasformatori interessati la possibilità di far proteggere sul piano comunitario, tramite una registrazione, il nome geografico di un prodotto. La nozione di protezione delle denominazioni o indicazioni geografiche consiste nel riservare il loro uso esclusivo ai produttori e/o trasformatori, in altre parole alle imprese, che esercitano la propria attività nelle regioni o nei luoghi che tali nomi designano. Ciò significa che, quando una denominazione geografica è registrata sul piano comunitario, l’uso di tale denominazione è riservato alle sole imprese della zona e vietato a tutte le altre. La priorità di tale normativa comunitaria è di rendere piu' trasparente il mercato e proteggere in maniera forte ed efficace i produttori e i consumatori contro imitazioni ed usi abusivi di tali nomi. La tutela delle indicazioni geografiche in quanto diritti di proprietà intellettuale figura nella sezione 3 dell’accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (accordo TRIPS, 1994). La nuova proposta stabilisce le norme relative alla protezione delle denominazioni d’origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli destinati all’alimentazione umana elencati nell’allegato I del trattato e dei prodotti alimentari elencati nell’allegato I del presente regolamento, nonché dei prodotti agricoli elencati nell’allegato II del presente regolamento.  Tale regolamento non si applica, tuttavia, ai prodotti del settore vitivinicolo, ad eccezione degli aceti di vino, né alle bevande spiritose.  A partire dall’entrata in vigore del nuovo regolamento, il regolamento 2081/92 non si applicherà più alle acque minerali. L'elenco completo delle denominazioni protette può essere trovato sul sito Internet: http://europa.eu.int/qualityfood

 

Logotipi UE:  


Denominazione d'Origine                Indicazione Geografica                Specialità Tradizionale

Protetta (DOP)                                 Protetta (IGP)                          Garantita (STG)

 

d) Alimentazione animale (Com-02-153)

La Commissione europea ha presentato il 22 maggio una Proposta di Regolamento sugli additivi destinati all’alimentazione animale. Il principale obiettivo della proposta è quello di garantire che l’uso e l’immissione sul mercato degli additivi per mangimi:

-         non presentino rischi per la salute umana o animale e per l’ambiente;

-         non traggano in inganno o danneggino il consumatore compromettendo le caratteristiche distintive dei prodotti di origine animale;

-         informino l’utilizzatore sulle caratteristiche del prodotto;

-         conferiscano coerenza alla legislazione comunitaria in un approccio “dai campi alla tavola” chiarendo alcuni aspetti procedurali;

-         tengano conto dell’istituzione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (in appresso denominata “l’Autorità”), responsabile della valutazione di rischio degli additivi per mangimi.

La proposta istituisce una procedura centralizzata in base alla quale la Commissione autorizzerà l’immissione sul mercato e l’uso degli additivi per mangimi. La proposta comprende anche disposizioni volte a ritirare gli antibiotici dalla funzione di promotori della crescita. La procedura di autorizzazione richiederà che ogni persona responsabile dell’immissione sul mercato dell’additivo presenti una richiesta all’Autorità. L’Autorità avrà il compito e la responsabilità di istituire un quadro unico per la valutazione dei dossier di tutti gli additivi per mangimi, e porterà chiarezza (ad es. aggiornando gli opportuni orientamenti), efficienza (una sola valutazione) e trasparenza (adozione di una relazione di valutazione, consultazione pubblica) al processo. Una volta che l’Autorità ha emesso il proprio parere, la Commissione prende una decisione tramite l’opportuna procedura di consultazione di un comitato.

La proposta stabilisce anche:

-         procedure per modifica, sospensione, revoca e rinnovo di autorizzazioni;

-         un registro comunitario istituito e tenuto aggiornato dalla Commissione.

 

2)    Lavori del Parlamento europeo

 

a)  Industria europea di trasformazione dei prodotti della pesca (B. Langenhagen – Doc.A5-0045/2002)

A seguito dell'audizione dello scorso novembre sulle sfide dell'industria di trasformazione dei prodotti ittici, si è sviluppato un grande dibattito in seno a questo settore, che rappresenta un'attività tradizionale dell'Unione. Con l'adozione della relazione d'iniziativa su tale argomento, il Pe ha voluto dimostrare il proprio interesse per un settore dell'industria ittica che è d'importanza vitale per il rifornimento di materie prime dell'industria alimentare della pesca, da cui l'Ue dipende abbondantemente. In effetti quest'area è un ampio serbatoio di manodopera: nel 1998, ad esempio, ha creato circa 90 mila posti di lavoro e generato ricchezza per le regioni dipendenti dalla pesca, con un volume d'affari annuo pari a 10,3 miliardi di euro. Il documento adottato rileva, che, a differenza di quanto avviene a bordo dei pescherecci, la maggior parte dei posti di lavoro nell'ambito della industria di trasformazione dei prodotti della pesca sono occupati da donne, assunte in condizioni di lavoro precarie (con contratti stagionali) e meno buone che in altri settori produttivi. Denunciando le carenze del Libro verde sulla riforma della pesca, i deputati hanno chiesto all'Esecutivo d'includere il settore della trasformazione nelle proposte di riforma della PCP. Essi ribadiscono quindi che la pesca, compresa la branca industriale della trasformazione, dovrebbe essere sottoposta solo in certa misura alle regole del mercato interno. L'Assemblea ha chiesto uno studio con dati affidabili sulla struttura, la situazione occupazionale e l'approvvigionamento di materie prime delle industrie di trasformazione del pesce nell'Unione europea; essa sollecita inoltre l'Esecutivo affinché presenti una comunicazione al Consiglio e al Parlamento, con un'analisi del settore e delle politiche perseguite in tale campo. Alcuni emendamenti approvati riguardano aspetti importanti per l'evoluzione economica e sociale di questo settore; in particolare il ha proposto: la soppressione progressiva dei diritti di dogana sulla materia prima destinata alla trasformazione industriale, fatta eccezione per alcuni prodotti sensibili, come i filetti di tonno e le conserve dei paesi asiatici; il coordinamento delle misure di liberalizzazione dei servizi portuari; il mantenimento ed il potenziamento delle misure strutturali per la modernizzazione del settore; il Pe ha infine sollevato il problema del riciclaggio di acque usate. I deputati hanno insistito affinché i consumatori possano disporre di una designazione corretta di prodotti ittici (come le sardine e il tonno in scatola) provenienti da paesi terzi, nonché dell'armonizzazione delle denominazioni commerciali dei prodotti di pesca trasformati, al fine di risparmiare confusione al consumatore. Infine, il settore si dovrebbe avvantaggiare dal rafforzamento dei controlli sulla qualità dei prodotti e la sicurezza alimentare; un prodotto sano e naturale può infatti dare quel valore aggiunto richiesto dal consumatore anche per questa fascia importante di prodotti alimentari.

 

3)    Lavori del Comitato Economico e Sociale

 

a) Il futuro della PAC (Relatore: Ribbe)

Nel suo parere adottato, il CES approfondisce il concetto di "agricoltura multifunzionale" e rileva che in questo contesto gli agricoltori europei devono fornire prestazioni supplementari (qualità degli alimenti, tutela dell'ambiente, benessere degli animali). La remunerazione sotto forma di pagamenti diretti di queste prestazioni supplementari potrebbe costituire il fondamento, accettato dalla società, delle misure di sostegno dei redditi destinate all'agricoltura europea. Il Comitato sollecita la Commissione a verificare se in futuro:

a)     sia proponibile un regime a più livelli che, tra le altre cose, eroghi pagamenti diretti agli agricoltori che producono conformemente a standard ecologici armonizzati stabiliti a livello europeo;

b)     il primo pilastro della PAC possa essere integrato con nuove forme di sostegno per cui ogni Stato membro possa aumentare il sostegno alle aziende che vogliano intraprendere sforzi supplementari in materia di qualità, protezione ambientale e occupazione.

Il Comitato ha chiesto alla Commissione di analizzare la possibilità di erogare i pagamenti diretti sotto forma di un premio unico per unità di superficie destinato a tutti gli agricoltori che pratichino un'agricoltura multifunzionale. Il Comitato ha sottolineato che per uno sviluppo globalmente positivo delle zone rurali devono essere adeguatamente impiegate anche le misure dei fondi strutturali. Il Comitato ha ritenuto indispensabile effettuare studi sulle eventuali conseguenze dell'abolizione delle quote latte e di altri sistemi di quote per le economie regionali.

 

4)    Lavori di Eurocommerce

 

a)    Gruppo di lavoro: legislazione alimentare (25/02/2002)

Gli argomenti oggetto di discussione nel corso della riunione sono stati:

 

1.     Biotecnologie

In seguito alla presentazione da parte di Eurocommerce dei temi principali analizzati nella sua posizione provvisoria  sul Regolamento sulle derrate alimentari e gli alimenti per animali geneticamente modificati (Com-01-425) e quello relativo alla tracciabilità e l'etichettatura degli organismi geneticamente modificati e la tracciabilità dei prodotti destinati a l'alimentazione umana o animale ottenuta a partire da OGM (Com-01-182), la commissione per il diritto alimentare ha deciso:

-         di non prendere posizione sugli aiuti alla trasformazione dei prodotti e di commentare semplicemente la proposta della Commissione europea. L'argomento, infatti, è abbastanza delicato e dovrebbe quindi  essere trattato separatamente;

-         di non fare alcun riferimento ai prodotti alimentari provenienti da animali alimentati con prodotti geneticamente modificati.

La commissione di lavoro si oppone, tuttavia, al principio della menzione di "senza OGM".

 

2.     Regolamento sull'Igiene (Com-00-438)

Il Segretariato di Eurocommerce ha fatto innanzitutto il punto della situazione sulla proposta di regolamento che attualmente è in prima lettura al Parlamento europeo.

Il rapporto affronta quattro punti importanti per il settore del commercio:

·         il mantenimento dell'esenzione del commercio al dettaglio;

·         il mantenimento delle disposizioni relative alla registrazione degli stabilimenti alimentari e del loro riconoscimento e autorizzazione;

·         l'introduzione di emendamenti con lo scopo di assicurare il rispetto della legislazione alimentare generale (le disposizioni sul ritiro del prodotto, la tracciabilità e le definizioni sono state ritirate);

·         la modifica delle disposizioni relative al periodo durante il quale i documenti HACCP devono essere conservati. Il sistema proposto dal relatore del Pe è piu' complesso e introduce l'obbligo di formazione annuale del personale sull'igiene alimentare, la qualità alimentare e i metodi di disinfestazione.

Eurocommerce ha presentato degli emendamenti con lo scopo di:

-         stabilire una delimitazione delle responsabilità tra gli operatori commerciali limitatamente alle imprese poste sotto il loro controllo;

-         evitare una situazione nella quale le guide sulle pratiche alimentari dovrebbero essere elaborate in collaborazione con le associazioni dei consumatori;

-         eliminare il riconoscimento degli stabilimenti.

 

3.     Qualità alimentare e PAC

Il Signor Heine, della Direzione Generale Agricoltura, ha presentato le priorità future della Commissione Ue, riguardo:

-         l'attuale sistema di qualità alimentare. Nella revisione di metà percorso della Politica agricola comune la Commissione non presenterà nessuna proposta legislativa specifica . Il Presidente del gruppo di lavoro ha sottolineato la fondamentale distinzione per il commercio tra sicurezza alimentare e qualità alimentare: la prima si basa su criteri oggettivi fondati sulle prove scientifiche, la seconda si fonda su una valutazione soggettiva e volontaria direttamente connessa alla scelta del consumatore. Eurocommerce ha ricordato che esistono regole che disciplinano la qualità per alcuni prodotti che hanno l'obiettivo di facilitare gli scambi commerciali e si è dimostrata a favore di queste regole. Si è dichiarata scettica, invece, sulla possibilità di avere delle norme di qualità europee per dei prodotti specifici (per es. la birra europea o il pane europeo) e sulla possibilità di creare un logo europeo sulla qualità. Considerando le molteplici e differenti interpretazioni della qualità all'interno dell'UE un logo nazionale rispecchierebbe le differenti esigenze degli Stati membri;

-         l'agricoltura biologica ed i suoi prodotti. La Commissione non intende procedere ad una regolamentazione in materia. Sarà, tuttavia, migliorata l'attuale legislazione sui controlli e le ispezioni e saranno imposte regole più rigide per grossisti e dettaglianti;

-         l'allargamento e la riforma della PAC. I due argomenti verranno sicuramente affrontati parallelamente, ma il documento di riflessione presentato dalla Commissione europea  non è ancora una proposta di posizione comune. Tuttavia, gli standard sulla qualità alimentare verranno rispettati nel quadro dell'allargamento con conseguente obbligo di adeguamento delle legislazioni sanitarie dei Paesi candidati alle normative comunitarie;

-         l' OMC. Il pacchetto sull'agricoltura dovrebbe essere pronto entro marzo 2003. Le discussioni sull'argomento si baseranno su un'ulteriore riduzione degli aiuti interni e dei sussidi alle esportazioni. Il futuro sistema sarà caratterizzato, quindi, da aiuti diretti agli agricoltori e da misure volte a sostenere la "politica strutturale e rurale", per cui terrà conto anche dell'ambiente e della qualità della vita nelle regioni.

 

4.     La Posizione dei consumatori in materia di sicurezza alimentare

Il BEUC (Ufficio europeo dei consumatori) ha enucleato le seguenti priorità:

·         Diritto dei consumatori (in materia di sicurezza, informazione, scelta ecc.);

·         L'evoluzione della società che influenza le discussioni sulla sicurezza alimentare;

·         La sicurezza chimica e biologica, i rischi microbiologici, l'igiene e la qualità alimentare;

·         Le aspettative dei consumatori sul piano regolamentare.

Partendo dal presupposto che la sicurezza alimentare si fonda sulle prove scientifiche, il BEUC ha presentato il progetto del "Seminario sulla sicurezza alimentare". Obiettivo del progetto è permettere ai consumatori e agli scientifici di lavorare insieme, in collaborazione con altri operatori, al fine di migliorare la qualità dei prodotti alimentari stabilendo una rete di connessione per tutta la filiera.

 

5.     Mezzi alternativi di informazione

Eurocommerce, nell'elaborazione della sua posizione sulla politica di etichettatura, ha ritenuto opportuno esaminare l'utilità delle alternative in materia di informazione. Il Presidente del gruppo di lavoro ha ricordato ai membri la posizione di Eurocommerce: l'etichettatura deve essere sensata e deve rispondere al bisogno di informazione dei consumatori. Questo non vuole dire che le nuove tecnologie di informazione dovranno sostituire l'etichettatura per la fornitura dell'informazione ma il loro ruolo sarà studiato nell'ambito della fornitura di informazioni per i gruppi minoritari.

 

6.     Tracciabilità

Progetto Food TracE:

Il progetto è di importanza fondamentale per la futura politica alimentare in quanto permetterà ai dettaglianti e ai grossisti di presentare la propria posizione e le proprie esigenze nell'ambito della tracciabilità. In particolare, questo progetto ha il compito di valutare se la tracciabilità è assicurata durante tutta la catena alimentare e cosa, nel caso contrario, il legislatore dovrà fare per una migliore e piu' dettagliata regolamentazione.

 

 

 

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