Nuova normalità, da Aipark un piano in 5 punti
Nuova normalità, da Aipark un piano in 5 punti
“In questi giorni di faticosa ricerca di nuove procedure e modelli per la fase 2 che mantengano l’equilibrio fra mobilità dei cittadini, salute ed economia, leggiamo di molte iniziative già prese o in via di realizzazione da parte di vari Comuni, come aprire i centri delle città spegnendo i varchi delle ZTL, limitare il transito ai veicoli in alcune strade favorendo le biciclette, rendere gratuita la sosta su strada, o anche togliere posti auto per fare spazio ai tavolini di bar e ristoranti. Alcune di queste misure hanno la loro valenza, non se prese singolarmente però, ma nel caso siano adottate all’interno di piani integrati della mobilità. Esistono infatti già gravi problemi di congestione e di criticità funzionali ed economiche delle attività nei nostri centri, e sappiamo bene che occorre una gestione coordinata complessiva della città: soluzioni parziali creano solo più caos”.
Così Aipark Confcommercio, che sottolinea che “per la soluzione di problemi tecnici occorrono studi approfonditi e non improvvisazioni” suggerendo un piano in cinque punti: non spegnere i sistemi elettronici di accesso ai centri e di gestione della sosta, regolatori importanti della domanda di mobilità; trasformare in legge l’emendamento al codice della strada approvato dalla IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati per l’ampliamento dei poteri degli ausiliari del traffico; ottimizzare l’uso del bordo strada per diversificare le soluzioni; rideterminare le tipologie delle strade, per nuovi e diversi utilizzi, introducendo anche piste ciclabili, corsie dedicate al TPL e strade dedicate solo alla sosta; introdurre la digitalizzazione per la gestione integrata della sosta.
“I cambiamenti saranno possibili – evidenzia però l’Associazione – solo se conosceremo esattamente quanti stalli di sosta ha ogni città, quante strisce bianche, blu, gialle, carico/scarico, posti auto in struttura, parcheggi di interscambio, pertinenziali, autorimesse. Allora sarà possibile realizzare, in una logica di sistema e di sostenibilità economica e ambientale, l’ottimizzazione del bordo strada, che porterà ai cambiamenti necessari alla nuova mobilità”.