Anche l'Istat "vede" la ripresa solo nel 2014

Anche l'Istat "vede" la ripresa solo nel 2014

'Prospettive per l'economia italiana nel 2013-2014': nel 2013 il Pil scenderà dell'1,4% in termini reali, mentre nel 2014 ci sarà una moderata crescita dello 0,7%. Spesa delle famiglie a -1,6% e +0,4% rispettivamente. Disoccupazione all'11,9% quest'anno e al 12,3% l'anno prossimo.

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6 maggio 2013

 

 

Nel 2013 il Pil scenderà dell'1,4% in termini reali, mentre nel 2014 ci sarà un recupero dell'attività economica, trainato prevalentemente dalla domanda interna, che determinerà una moderata crescita dello 0,7%. A stimarlo è l'Istat nelle 'Prospettive per l'economia italiana nel 2013-2014'. La domanda estera netta, precisa l'Istituto nazionale di statistica, è la principale fonte di sostegno alla crescita economica nelle previsioni per il 2013 (+1,1 punti percentuali). Il contributo della domanda interna al netto delle scorte sarebbe invece negativo nel 2013 (-2%) e tornerebbe positivo nel 2014 (+0,7%) stimolando appunto alla crescita del Pil. La spesa delle famiglie è prevista in contrazione dell'1,6% nel 2013 per effetto della diminuzione del reddito disponibile, con un moderato aumento dello 0,4% nel 2014. Gli investimenti fissi lordi diminuirebbero del 3,5% nel 2013, per effetto di una riduzione congiunta della spesa da parte sia delle imprese sia delle Amministrazioni pubbliche. L'anno prossimo, le prospettive di una evoluzione positiva del ciclo economico e il graduale miglioramento delle condizioni di accesso al credito porterebbero a una ripresa del processo di accumulazione (+2,9%). Quest'anno il mercato del lavoro continuerebbe a manifestare segnali di debolezza con un rilevante incremento del tasso di disoccupazione all'11,9% (+1,2% rispetto al 2012). Nel 2014 il tasso di disoccupazione continuerebbe a crescere fino a raggiungere il 12,3% a causa del ritardo con il quale il mercato del lavoro è previsto rispondere alla lenta ripresa dell'economia. Il pagamento dei debiti delle Pubbliche amministrazioni verso i creditori privati può avere moderati effetti espansivi nel 2014. In particolare, spiega l'Istat, l'immissione di liquidità nel sistema economico, potrebbe sostenere consumi e investimenti privati, contribuendo a migliorare le aspettative di famiglie e imprese sulle loro condizioni economiche. In particolare, la caduta congiunturale del Pil iniziata nel terzo trimestre del 2011 dovrebbe proseguire, con intensità più contenute, almeno fino al terzo trimestre del 2013. Quest'anno le famiglie continuerebbero a sperimentare un'ulteriore riduzione del reddito disponibile, con inevitabili conseguenze negative sulla spesa per consumi rispetto all'anno precedente. La fase di deterioramento del potere di acquisto dovrebbe arrestarsi solo nel 2014. L'incidenza delle famiglie in grado di effettuare risparmi è ormai ai livelli della crisi del 2009.

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