Anche Padoan "boccia" la concertazione, ma per i sindacati serve il dialogo

Anche Padoan "boccia" la concertazione, ma per i sindacati serve il dialogo

Per il ministro dell'Economia la concertazione in passato ha prodotto risultati insufficienti, o perché non si sono trovati accordi sulle regole, o perché l'esito di quegli accordi ha prodotto vantaggi a favore di alcuni piuttosto che di tutti". Ma per Cgil, Cisl e Uil, al di là del metodo è comunque necessario un confronto con le parti sociali.

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12 maggio 2014

La concertazione è morta. Troppe volte ha fallito, sempre ha rallentato, spesso ha privilegiato alcuni a scapito di altri. A sostenerlo - in un'intervista a 'La Stampa' - è stato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Affermazioni che non fanno inalberare i sindacati, che però in coro rivendicano l'importanza del confronto con le parti sociali perché, per legiferare, è meglio prima ascoltare la voce di chi è 'sul campo'. "La discussione con le parti sociali è una componente essenziale della democrazia - dice Padoan - ma altra cosa è avere la capacità di fare accordi e concretizzarli il più rapidamente possibile. In passato la concertazione ha prodotto risultati insufficienti, o perché non si sono trovati accordi sulle regole, o perché l'esito di quegli accordi ha prodotto vantaggi a favore di alcuni piuttosto che di tutti". Chi avrebbe pensato ad un'alzata di scudi da parte dei sindacati, è però destinato a rimanere deluso. Perché anche per i leader delle 3 confederazioni la concertazione, come metodo, ha ormai fatto il suo tempo. Altra cosa però è dribblare ilconfronto e, soprattutto, non ascoltare e snobbare le parti sociali. La Cgil "non ha mai considerato la concertazione un fine, ma un metodo, utile in certe occasioni, ma modificabile tutte le volte che è necessario", fanno sapere dal sindacato guidato da Susanna Camusso. "Da molti anni la concertazione come metodo è finita", il metodo può dunque essere diverso, "ma quello che non è superabile è il rapporto con le parti sociali". Quando ha funzionato, comunque, "era l'assunzione di impegni da parte di Governo e parti sociali per raggiungere un obiettivo sostenuto dalla politica dei redditi: la politica era la politica dei redditi, la concertazione era un metodo". La concertazione - spiega invece il leader Cisl Raffaele Bonanni - "è una cosa utile quando c'è volontà e coscienza di fare le cose insieme" e ha funzionato "quando entrammo in Europa" o "quando si è fatta la grande ristrutturazione dell'industria italiana". Per questo bisogna mantenere il confronti: "il Governo indica la strada, si fa avanti chi vuole collaborare e si rema insieme. Sarà faticoso gestire il pluralismo; ma questa è la democrazia e la politica". Per il numero uno della Uil Luigi Angeletti infine, la concertazione è terribilmente difficile", ma "quello che noi pensiamo sia utile è che ci sia il dialogo sociale".

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