Ancora in calo il commercio estero extra Ue

Secondo i dati diffusi dall’Istat, si approfondisce il deficit della bilancia commerciale italiana verso i paesi extra Ue: ad agosto si è registrato un passivo di 1.930 milioni di euro, contro un disavanzo di 373 milioni di agosto 2005. Male anche il confronto con luglio 2006, quando si registrò un deficit più contenuto (-1.461 milioni). Ad agosto proseguono positive da oltre un anno e mezzo le variazioni su base annua di entrambi i flussi commerciali, con un andamento costantemente più marcato per le importazioni (+23,0%, contro il +6,8% dell'export).Consistente il passivo accumulato nei primi otto mesi dell'anno: -15.161 milioni, quasi il triplo del deficit di gennaio-agosto del 2005 (-5.279 milioni). A pesare, sempre la bolletta energetica: i minerali energetici, in prevalenza petrolio greggio e gas naturale) sono arrivati a incidere per il 32,5% sul totale dell'import (contro il 28,4% nello stesso periodo del 2005). Il saldo di questo settore è risultato quindi negativo per 33.318 milioni, in crescita rispetto ai 23.699 milioni del 2005. Al netto dei minerali energetici, la nostra bilancia commerciale verso i paesi extra Ue risulterebbe in attivo per 18.157 milioni, poco meno dell'avanzo di 18.420 milioni del 2005.Rispetto a luglio 2006 - prosegue l'Istat -  al netto della stagionalità, le esportazioni sono cresciute del 2,9 per cento mentre le importazioni del 4,2%. Nei primi otto mesi del 2006, invece, rispetto allo stesso periodo del 2005, le esportazioni sono aumentate dell'11,8 per cento e le importazioni del 22,8 per cento. Per quel che riguarda i saldi, ad agosto il passivo più grande è con l'Opec (-2.124 milioni, che arrivano a quota -13.887 nel periodo gennaio-agosto) e la Cina (-1.036 milioni, -7.846 nei primi otto mesi del 2006). Mentre l'attivo maggiore è verso gli Stati Uniti (+1.158 milioni, +9.000 a gennaio-agosto). Circa i settori di attività economica, si segnala il disavanzo di 4.608 milioni nei minerali energetici (-33.318 a gennaio-agosto). L'avanzo maggiore è invece nelle macchine e apparecchi meccanici (+1.931 milioni e +16.348 milioni nei primi otto mesi del 2006), con il 45,2% dell’export verso la Cina. Sempre nel mese di agosto 2006, le variazioni tendenziali delle esportazioni presentano i maggiori aumenti nei confronti degli Altri paesi europei (+21,3%), della Russia (+0,3%), dei paesi del Mercosur (+19,7%) e della Cina (+17,7%), risultando in flessione verso gli USA (-4,9%). Per le importazioni i più elevati incrementi si sono registrati per gli Altri paesi (+41,5%), per i paesi EFTA (+35,4%), per la Turchia (+34,8%), per i paesi OPEC (+23,9%) e per la Cina (+23,3%); in diminuzione figurano il Giappone (-7,2%) e gli USA (-5,2%). Per quel che riguarda i settori di attività economica, i maggiori aumenti alle esportazioni si rilevano per i prodotti petroliferi raffinati (+20%), per il cuoio e prodotti in cuoio (+18,1%), per i metalli e prodotti in metallo (+17,7%). Le più accentuate diminuzioni riguardano gli altri prodotti dell'industria manifatturiera (compresi i mobili) (-8,7%) e gli apparecchi elettrici e di precisione (-4,8%). Alle importazioni, i più elevati aumenti si sono avuti per i metalli e prodotti in metallo (+85,5%), per i prodotti petroliferi raffinati (più 43,8%), per i prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali (più 38,4%), per le macchine ed apparecchi meccanici (+26,3%) e per i minerali energetici (+25,8%). Sono diminuite le importazioni degli altri prodotti delle industrie manifatturiere (compresi i mobili) (-7,2%), dei prodotti dell'agricoltura e della pesca (-6,3%), dell'energia elettrica, gas e acqua (-4,4%) e dei mezzi di trasporto (-4,2%).