Angaisa: "cultura e qualità contro la contraffazione"

Angaisa: "cultura e qualità contro la contraffazione"

L'Associazione commenta con preoccupazione il sequestro dei 38mila rubinetti contraffatti di origine cinese avvenuto a Padova. "La filiera idrotermosanitaria deve fare fronte comune per salvaguardare il nostro bene più prezioso, la salute".

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14 febbraio 2011

Ha suscitato scalpore e sconcerto la notizia del sequestro di 38mila pezzi contraffatti (rubinetti, soffioni per doccia e raccorderie) provenienti dalla Cina, potenzialmente cancerogeni e pronti per essere venduti, effettuato a Padova nei giorni scorsi. Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato non solo al sequestro del materiale, ma anche all'inquietante scoperta che i corpi di reato contengono valori di piombo e cromo ben oltre le soglie tollerate per legge, gravemente tossici per l'uomo. In merito all'accaduto, Angaisa (l'Associazione nazionale commercianti articoli idro-sanitari, climatizzazione, pavimenti, rivestimenti ed arredobagno) manifesta profonda preoccupazione per i gravi rischi legati all'importazione e distribuzione "selvaggia" di prodotti contraffatti e non rispondenti alle norme tecniche riconosciute a livello nazionale e internazionale, potenzialmente tossici e cancerogeni. Il presidente Mauro Odorisio sottolinea il ruolo che la filiera di settore deve essere in grado di interpretare, per tutelare aziende, utenti professionali e consumatori: "quanto accaduto a Padova è l'ulteriore conferma di una necessità ormai ineludibile per tutti gli attori che operano nella filiera idrotermosanitaria: scegliersi, selezionarsi reciprocamente - produttori e distributori - per fare "fronte comune" e lavorare insieme per garantire sempre e comunque la massima trasparenza, nel pieno rispetto delle normative e degli standard che servono anche e soprattutto a salvaguardare il nostro bene più prezioso, la salute". "Quello della contraffazione - conclude Odorisio - è un fenomeno che può e deve essere combattuto, con la massima intransigenza, non soltanto attraverso la fondamentale attività di controllo degli organi preposti, ma anche continuando a promuovere, come fa Angaisa, i concetti di "cultura" e "qualità" all'interno del nostro settore, a trecentosessanta gradi. Il "Fatto in Italia" potrà così affermarsi sempre di più come sinonimo di qualità, trasparenza e correttezza, requisiti ai quali la distribuzione qualificata italiana, che Angaisa rappresenta dal 1956, continua a guardare con la massima attenzione".

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