Appello a Napolitano per il Porto di Pescara

Appello a Napolitano per il Porto di Pescara

Lettera al Capo dello Stato firmata dal presidente della Confcommercio provinciale, Ezio Ardizzi, "per la risoluzione del mancato dragaggio dei fondali del porto di Pescara".

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1 giugno 2012

Un "accorato appello per la risoluzione del mancato dragaggio dei fondali del porto di Pescara" è stato rivolto al Capo dello Stato dal presidente della Confcommercio provinciale, Ezio Ardizzi. "Dopo aver interessato i massimi rappresentanti del Governo e delle istituzioni locali e regionali - si
legge nella lettera inviata al Presidente della Repubblica - rivolgo alla piuù alta carica dello Stato italiano un accorato appello in merito alla problematica che riguarda da vicino la città di Pescara e l'intera collettività. Ci rendiamo conto che ben altre e più importanti questioni La impegnano quotidianamente e ad ogni ora, in special modo a fronte degli ultimi drammatici accadimenti che hanno riguardato l'Emilia Romagna, e che purtroppo ci hanno richiamato alla memoria la devastante catastrofe che ha colpito L'Aquila solo tre anni fa. Tuttavia, proprio al fine di evitare ogni possibile ulteriore danno, facciamo leva sulla Sua sensibilità affinché possano individuarsi tutte le misure e le soluzioni atte a porre rimedio alla incresciosa situazione che interessa il Porto di Pescara". "Quest'ultimo - spiega Ardizzi nella lettera - necessita infatti da tempo di un'improcrastinabile opera di dragaggio dei fondali i quali, a fronte del successivo accumularsi di
detriti e sedimenti, non consentono piu' la navigazione neanche a barche di piccolo cabotaggio. Questa situazione determina l'impossibilita' di accesso sia da parte della flotta peschereccia - una delle principali risorse economiche della città, che dà sostentamento a centinaia di famiglie - sia di navi e/o aliscafi che garantivano precedentemente il collegamento con la Croazia". Ardizzi parla di "danni ingenti - presenti ma soprattutto futuri - dal punto di vista turistico, da quello commerciale, ma in special modo da quello sociale. Ma ciò che più preoccupa è il possibile rischio di esondazioni e straripamenti in caso di piogge persistenti, in quanto la densità dei detriti accumulatisi, ingrossando l'alveo fluviale, ha portato il livello dell'acqua a ridosso degli argini. Facile quindi immaginare cosa potrebbe accadere se eccezionali eventi atmosferici, riversando quantità di
acqua piovana non più in grado di essere assorbita, dovessero determinare la piena del fiume, che già la nostra città fu costretta a subire nell'aprile del 1992. Senza addentrarci nelle grottesche vicende che fino ad oggi hanno di fatto impedito il corretto svolgimento dei lavori di dragaggio - si legge ancora nell'appello - questi ultimi si rendono oggi più che mai indispensabili, al fine di scongiurare una catastrofe ambientale ed economica attraverso la prevenzione, che come recita il noto detto è meglio della cura. Invochiamo pertanto un Suo interessamento affinché possano essere superati gli intoppi e le lungaggini burocratiche, nonché lo stantio rimbalzo di responsabilità da parte dei soggetti istituzionali competenti, che fino ad oggi hanno reso impossibile l'opera di dragaggio e pulizia dei fondali. Certi che vorranno comprendersi le nostre preoccupazioni, e confidando nella Sua immensa esperienza e grandissima umanità che contraddistinguono il Suo mandato e tutti i Suoi interventi, La ringraziamo infinitamente per l'attenzione e La salutiamo con infinita cordialità", conclude la lettera-appello.

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