Da Snag appello alle forze politiche: “salviamo le edicole”
Da Snag appello alle forze politiche: “salviamo le edicole”
Dal Sindacato degli edicolanti dieci proposte per salvaguardare una rete essenziale per la tutela del diritto all’informazione e del pluralismo.
Un appello alle forze politiche per salvare la rete di vendita della stampa, accompagnato da un decalogo di proposte. È opera dello Snag, l’Associazione di categoria degli edicolanti aderente a Confcommercio, il cui presidente Andrea Innocenti ha commentato: “la rete di vendita delle edicole, essenziale per garantire il pluralismo e promuovere una informazione di qualità, può ancora essere salvata ma servono risposte urgenti e concrete. Servono però misure di sostegno e incentivi per permettere alle edicole di raggiungere la sostenibilità economica e di modernizzarsi. Purtroppo i ricavi derivanti dalla vendita della stampa sono molto bassi, il calo delle vendite sistematico e non abbiamo la possibilità di adeguare i prezzi (fissi per legge) ai rincari energetici o all’aumento dei costi gestionali”.
“Il punto cruciale è la sostenibilità economica e finanziaria del punto vendita. Per questo – continua Innocenti - abbiamo rivolto un appello alle forze politiche con dieci punti: si va dal riconoscimento del ruolo e della funzione pubblica della rete, alla conferma e al rafforzamento del tax credit edicola, ad un voucher tecnologia dedicato per la digitalizzazione dei punti vendita, all’istituzione di incentivi per chi garantisce un elevato livello di servizio al cittadino o per chi apre o rileva una edicola, alla tutela delle edicole su suolo pubblico con un intervento normativo specifico e con un Cup calmierato, al sostegno ai Comuni che valorizzano la rete di vendita, all’eliminazione delle commissioni Pos nella vendita di quotidiani e periodici, all’adozione delle Conferenze Unificate che attendiamo dal 2016 per ampliare i beni e i servizi in edicola, all’attuazione del protocollo firmato con l’Anci e infine al contrasto agli abusi di posizione dominante da parte della distribuzione locale (che spesso rifiuta le forniture o limita lo sviluppo dei punti vendita imponendo costi vietati per legge) e alla definizione di un equo compenso per la vendita della stampa”.
“Mi auguro di ricevere – ha concluso il presidente dello Snag – risposte concrete dalle forze politiche nei confronti di una categoria in grave crisi ma che durante l’emergenza pandemica ha dimostrato di essere e di voler essere un servizio essenziale per il Paese (il 96% delle edicole è rimasto aperto) e che, anche in questi giorni, sta svolgendo un ruolo importante per garantire a tutti i cittadini (anche a quelli svantaggiati o privi di competenze digitali) l’accesso ad una informazione di qualità, nel rispetto assoluto del pluralismo informativo”.