Ascom Bergamo: dal Covid una spinta all'innovazione

Ascom Bergamo: dal Covid una spinta all'innovazione

Secondo la ricerca “Innovazione ed evoluzione digitale” commissionata a Format Research, il 32% delle imprese bergamasche ha introdotto innovazioni in seguito all'emergenza.

DateFormat

19 novembre 2020

Epidemia ed emergenza sanitaria hanno portato le imprese del terziario a riorganizzare i loro modelli di business. Il 32% delle imprese del terziario bergamasco, quasi 7mila imprese, ha introdotto innovazioni in seguito all'emergenza, dai sistemi di pagamento digitali (45,9%), a servizi di supporto alla clientela con Internet e social (43,2%), offerte e promozioni attraverso piattaforme digitali (37,8%), nuovi strumenti di prenotazione e consegna via App o sistemi indipendenti (24,3%). La pandemia ha costretto a “reinventarsi” anche le imprese che non avevano in programma di investire in innovazioni (ben il 47,2%) o ha accelerato i tempi di introduzione di tecnologia (il 26,4% aveva infatti già in programma investimenti in quest'area, ma ha dovuto introdurli in tempi brevi).

Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dalla ricerca “Innovazione ed evoluzione digitale” commissionata a Format Research nell’ambito dell’Osservatorio delle imprese del terziario bergamasche. Lo studio traccia non solo il quadro dell’evoluzione digitale e dell’introduzione delle innovazioni nel terziario bergamasco, ma indaga anche sulle prospettive future e sulla visione che gli imprenditori hanno riguardo le nuove figure professionali da introdurre in azienda.

L’introduzione dell’innovazione, per le imprese che non l’avevamo programmato o che ha hanno dovuto accelerare i tempi (circa 5.200 attività), ha permesso al 49% di sopravvivere, minimizzare le perdite in termini di ricavi (per il 30,2%), mantenere lo stesso livello di ricavi rispetto al periodo precedente la crisi (20,8%).

“L'unico aspetto positivo di questa terribile crisi dettata dalla pandemia da Covid-19 - commenta Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo- è che porta con sé una spinta all'innovazione tecnologica e un'accelerazione nell'introduzione dell'innovazione da parte degli imprenditori, in particolare da servizi. È stato in parte recuperato il gap che vedeva il terziario in ritardo rispetto ad altri comparti sul fronte tecnologico. La situazione resta difficile in prospettiva perché l’innovazione non genera maggiori ricavi nell'immediato e quindi manca linfa vitale per gli investimenti e per l'assunzione di nuove risorse umane e per la formazione, strategici per il rilancio. Per questo è necessario che la politica del Governo accompagni il ristoro a politiche di rilancio con piani che assicurino lo sgravio per le assunzioni e gli investimenti. Le imprese del terziario devono poter accrescere le competenze interne”.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca