Ascom Napoli: "In dieci anni beni al consumo su del 30 per cento"

Ascom Napoli: "In dieci anni beni al consumo su del 30 per cento"

La crisi dei consumi dovuta al minor reddito disponibile e l'incremento dei prezzi dei beni di prima necessità porteranno ad un ulteriore aumento dei prezzi che dovrebbe attestarsi nella sola Provincia di Napoli poco oltre il 6 per cento.

DateFormat

30 agosto 2012

"Negli ultimi dieci anni l'aumento complessivo dei beni al consumo è stimato intorno al 25-30%. E a quanto pare il ciclo negativo non si è esaurito. La crisi dei consumi dovuta al minor reddito disponibile da parte dei consumatori e l'incremento dei prezzi dei beni di prima necessità porteranno infatti ad un ulteriore aumento dei prezzi che mediamente, secondo stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio Napoli, dovrebbe attestarsi nella sola Provincia di Napoli poco oltre il 6%". Lo ha detto Pietro Russo, presidente di Confcommercio Napoli - Imprese per l'Italia. "Eravamo tutti rassegnati, prima dell'estate, ad affrontare un autunno caldo per ciò che concerne l'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Purtroppo temo che le nostre previsioni fossero persino ottimistiche, perché quelli che ci attendono saranno mesi drammatici. I rincari colpiranno tutti i settori e la benzina ha già superato i 2 euro a litro. Se poi alla crisi economica aggiungiamo anche i problemi climatici abbiamo un quadro estremamente complicato". A seguito della siccità di quest'anno la produzione europea di mais è diminuita del 13%. Trattandosi di grano tenero e non di quello duro a rischio è l'aumento del prezzo delle carni, mentre non dovrebbero aumentare non pane e pasta. Che, però, rischiano di subire rincari a seguito dell'inarrestabile salita del prezzo del carburante. "È un cane che si morde la coda, non vediamo vie d'uscita - continua Russo - E non possiamo non evidenziare anche che per le bibite gassate i consumatori potrebbero pagare un incremento dell'imposta introdotta dal governo Monti e che verrà analizzata dal Parlamento venerdì". Infine, Confcommercio chiede ai Comuni e alla Regione "grande attenzione in merito all'eventuale incremento dell'addizionale Irpef che, insieme a quello dei fitti connesso all'introduzione dell'IMU e alla difficoltà di accesso al credito delle piccole imprese, porterebbe alla chiusura di altre attività e, in altri casi, all'incremento del prezzo di beni e servizi".

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca