Ascom Padova: per i giovani solo il 5% d'imposte con i nuovi minimi

Ascom Padova: per i giovani solo il 5% d'imposte con i nuovi minimi

Il direttore generale Barbierato: "Una strada percorribile per chi all'inizio della propria attività e disponendo di ben determinati requisiti, opta per il regime dei cosiddetti "nuovi minimi". Giovani alla prima attività, autonomi, professionisti, ex dipendenti che hanno perso il lavoro e, in misura minore, pensionati che cercano di arrotondare l'assegno".

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20 novembre 2013

 

In Italia alcuni contribuenti potrebbero pagare solo il 5% di imposte. "Una strada percorribile per chi - dichiara Federico Barbierato, direttore generale dell'Ascom Confcommercio di Padova – all'inizio della propria attività e disponendo di ben determinati requisiti, opta per il regime dei cosiddetti "nuovi minimi", ovvero giovani alla prima attività, autonomi, professionisti, ex dipendenti che hanno perso il lavoro e, in misura minore, pensionati che cercano di arrotondare l'assegno". In Italia sono più di 300mila i contribuenti entrati in questo particolare regime introdotto dall'allora ministro Tremonti nell'estate del 2011. "Nel Paese che ha il record internazionale del tax rate – continua Barbierato - la prospettiva di pagare una sola imposta al 5% – senza Irap e Iva – diventa irrinunciabile per tutti coloro che riescono a rientrare nei requisiti, i principali dei quali sono: volume d'affari inferiore a 30 mila euro annui, investimenti inferiori a 15 mila euro, meno di 35 anni e non aver svolto altre attività d'impresa con partita Iva nei tre anni precedenti". Un regime spesso scelto dai giovani professionisti che si affacciano per la prima volta sul mercato: avvocati, architetti, informatici, agenti di commercio, e così via. "Da noi – sottolinea il direttore generale dell'Ascom – sono nell'ordine di qualche centinaio i giovani che, opportunamente "instradati" dai nostri tecnici dell'ufficio tributario, hanno scelto questa sorta di "forfait" che consente di pagare poche tasse e dunque restare sul mercato". Un esempio può aiutare a meglio comprendere cosa avviene nella realtà. Un giovane professionista con un imponibile annuo di 18mila euro, se può permettersi il regime dei "minimi", può lasciare il Fisco sull'uscio dell'impresa pagando solo 900 euro con 1.400 euro al mese di guadagno. "Se dovesse versare le imposte ordinarie – puntualizza Barbierato – il nostro neoimprenditore rimarrebbe con poco più di mille euro al mese. L'importo esatto dipende dalle addizionali comunali e regionali all'Irpef e dall'Irap – che variano molto a livello territoriale – ma l'ordine di grandezza non cambia". Al momento, si può sfruttare questo fisco "light" per un massimo di cinque anni, con un'importante eccezione a favore dei più giovani: chi è entrato prima dei 31 anni, infatti, può comunque restare tra i minimi finché non ne compie 35. "Il problema – ammette Barbierato - è che, nel nostro Paese, quando c'è qualcosa che funziona, c'è qualcuno che pensa di doverla cambiare". Sembra poter essere questo il caso. Il disegno di legge di delega fiscale – già approvato dalla Camera e ora all'esame del Senato – punta a un'operazione di riordino di tutti i regimi agevolati previsti finora anche nell'ottica di rendere più semplice la scelta per le micro-attività produttive. "Spetterà poi al governo – rende noto Barbierato - definire i decreti attuativi, ma se il canovaccio è quello che potrebbe rifarsi ai vecchi minimi (per i quali l'aliquota era al 20%) molti contribuenti si troverebbero comunque a pagare da un anno all'altro il 15% di tasse in più col risultato che al giovane dell'esempio i suoi 1400 euro diventerebbero, come per magia, 1200!". In attesa di capire come potrà andare a finire, all'Ascom continuano ad offrire assistenza ai giovani che, nonostante la crisi (o forse proprio a causa di quest'ultima) tentano l'avventura dell'attività in proprio. "Attività che si svilupperanno alla luce del sole – conclude Barbierato – cosa fattibile ed auspicabile in presenza di bassa tassazione, ma quasi impossibile quando le tasse sono altissime com'è nella normalità. A quel punto, per un giovane senza paracadute alcuno, scendere agli inferi del "nero", magari in balia di qualche lestofante, diventa non solo possibile, ma anche drammaticamente consueto".

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