Ascom Torino: "saldi deludenti, diffidare dei low cost e dei factory outlet"

Ascom Torino: "saldi deludenti, diffidare dei low cost e dei factory outlet"

Anche i saldi dell'estate (partiti a Torino il 5 luglio scorso e che si protrarranno fino al 29 agosto) non riescono a dare sufficiente ossigeno al settore dell'abbigliamento.

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22 luglio 2008
============================ comunicato stampa

Ascom Torino: “saldi deludenti, diffidare dei low cost e dei factory outlet” 

 

Le speranze di recupero, rispetto ad una crisi delle vendite senza precedenti e perdurante da mesi per il comparto moda, sono per ora andate deluse. Anche i saldi dell’estate (partiti a Torino il 5 luglio scorso e che si protrarranno fino al 29 agosto) non riescono a dare sufficiente ossigeno al settore dell’abbigliamento, quello più interessato e coinvolto dal business delle vendite scontate.

“Terminato l’exploit dei primi giorni – spiega Maria Luisa Coppa, presidente dell’Ascom torinese – a oggi si registra mediamente in Torino e provincia un -6% di vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Vendite che per ora non coprono minimamente la necessità di recupero di un comparto come quello della moda, seriamente danneggiato dalla perdurante crisi dei consumi e dal lungo imperversare delle cattive condizioni meteorologiche”.

“Sono acqua passata gli assalti ai negozi alla caccia del must di stagione. L’approccio ai saldi da parte dei consumatori è totalmente cambiato: le scelte sono oggi dettate più dall’esigenza reale di integrare il guardaroba, che non dal desiderio del capo in più da sfoggiare in vacanza”. E aggiunge Maria Luisa Coppa: “Ciò che si respira è un sostanziale clima di prudenza e cautela negli acquisti. A rincuorarci è però il fatto che essi siano ormai, in larga parte, considerati dalla gente come un  acquisto ‘sicuro’ e conveniente e questo ci induce ragionevolmente a sperare che le vendite possano ancora prendere slancio nei prossimi giorni, prima della partenza per le vacanze. Un bilancio più preciso sarà dunque possibile tracciarlo solo a fine agosto, anche in considerazione del fatto che molti consumatori sono ancora in attesa delle ultime offerte volte ad eliminare il più possibile le rimanenze della merce in vendita”. “Ciò che è importante e che continuiamo a consigliare ai consumatori – spiega Maria Luisa Coppa  – è di affidarsi soprattutto ai negozi tradizionali, i cosiddetti ‘sottocasa’ che sono nella generalità garanzia di serietà e correttezza. Denunciamo invece il proliferare del ‘Low Cost’ nell’abbigliamento, vero e proprio specchietto per le allodole che, con la scusa dei ‘saldi continui’ immettono sul mercato di tutto e di più, spacciando montagne di fondi di magazzino. E’ il caso ad esempio dei cosiddetti spacci aziendali- oltre 2mila in Italia – che nella stragrande maggioranza dei casi di produzione propria vendono ben poco e che, mancando di qualsiasi regolamento, distorcono il mercato, ingannano spesso il consumatore meno attento e discreditano il commercio sano e regolare. Ma è il caso anche dei vari ‘Factory Outlet’, veri e propri distributori di rimanenze, ritirate dai dettaglianti a prezzi di stock e rimesse in vendita, anch’essi come ‘saldi continui’, a prezzi triplicati per tutto l’anno. Un business che nel 2008 è già cresciuto del 10%, a scapito del commercio regolare, generando una deregulation che crea crisi nella crisi e che ha in gran parte contribuito, solo nel primo semestre di quest’anno, alla chiusura in Italia di circa 2150 negozi di abbigliamento tradizionali”.

 

 

 

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