Ascomac: "Continua la crisi del mercato"

Ascomac: "Continua la crisi del mercato"

Continua il difficilissimo momento per il settore delle costruzioni ed in particolare delle macchine per il movimento terra. Anche nel secondo trimestre del 2012 un calo di oltre il 32 per cento rispetto al medesimo periodo del 2011.

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30 luglio 2012

Continua il difficilissimo momento per il settore delle costruzioni ed in particolare delle macchine per il movimento terra. Come emerge dai dati raccolti da Ascomac Cantiermacchine, l'andamento del secondo trimestre dell'anno risulta peggiore del primo. Nei primi sei mesi del 2012, infatti, si
registra mediamente una contrazione delle vendite di macchine movimento terra pari a circa il 38% nel segmento 'tradizionale', mentre il calo è del 30% per quanto riguarda il mercato delle macchine compatte (1° semestre 2012 vs 1° semestre 2011) . A questo bisogna aggiungere il trend negativo che ha colpito il comparto dal 2007 al 2011 registrando una contrazione complessiva della domanda di questi macchinari nell'ordine del 75%. Lo scenario che emerge dalla rilevazione di Ascomac Cantiermacchine segnala il proseguire della contrazione della domanda per la maggior parte delle macchine per i cantieri edili. Alla luce di questo trend è molto difficile prevedere una rapida inversione di tendenza a breve termine nel mercato interno. Secondo l'Associazione, aderente a Confcommercio e a Federcostruzioni, occorre riattivare e qualificare la domanda interna. "Essenziali", per il presidente di Ascomac Cantiermacchine Marco Bersellini, "il pagamento dei debiti da parte delle Amministrazioni Pubbliche in tempi certi, consentendo così alle Imprese di reperire le risorse necessarie per il loro sviluppo e la loro sostenibilità; il Qualificare gli investimenti nella sicurezza del territorio e nel riassesto idrogeologico, azione questa che, nel rispetto delle risorse disponibili, può rappresentare da subito una importante leva per la riattivazione della domanda". "In base ai numeri che ormai si susseguono negativi da quattro anni, si rischia che la crisi divenga strutturale per un settore che rappresenta il motore di sviluppo per tutto il comparto delle costruzioni", ha dichiarato la presidente di Ascomac Elisa Cesaretti. "Un patrimonio delle nostre imprese - ha aggiunto - costituito da innovazione tecnologica, alta efficienza, formazione, professionalità degli operatori che, in assenza di liquidità ed in presenza di burocrazia e extra costi, rischia di non trovare più collocazione nel mercato interno, ormai fermo da tanto se non troppo tempo". Per il vicepresidente di Ascomac Cantiermacchine Andrea Elli occorre "riavviare gli investimenti in opere pubbliche, soprattutto piccole e medie, puntando ad un piano di riqualificazione delle città, perseguendo il virtuoso obiettivo di un più rapido utilizzo delle risorse già stanziate e un allentamento dei vincoli dettati dal patto di stabilità interno".

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