Ascomac: costituito Tavolo di settore con il Ministero dello Sviluppo Economico

Ascomac: costituito Tavolo di settore con il Ministero dello Sviluppo Economico

Il Tavolo, organizzato in vari gruppi di lavoro, analizzerà ed approfondirà tecnicamente ed operativamente le proposte per realizzare un Documento di Programma d'intervento per il rilancio del settore.

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19 aprile 2011

A seguito della crisi occupazionale che ha colpito alcune grandi imprese del settore, Ascomac esprime il proprio ringraziamento ed apprezzamento per l'iniziativa promossa dal Ministero dello sviluppo economico, finalizzata a fare il punto tra Istituzioni e Parti sociali sul settore delle macchine movimento terra e per l'edilizia, attraverso lo strumento tecnico del "Tavolo di Settore". Alla prima riunione del Tavolo del Settore macchine movimento terra, convocata dal Ministero dello sviluppo economico il 14 aprile hanno partecipato rappresentanti del Ministero del lavoro, del Ministero dell'ambiente e delle associazioni di rappresentanza del settore. Il Tavolo, organizzato in Gruppi di lavoro - Regolazione di mercato, Domanda interna, Offerta - analizzerà ed approfondirà tecnicamente ed operativamente le proposte al fine di poter realizzare in tempi ristretti un Documento di Programma d'intervento per il rilancio del settore. Ascomac, nel suo intervento, ha evidenziato, tra le altre, le seguenti analisi e proposte, che si uniscono alla voce delle altre Associazioni presenti:
Numeri della crisi
A fronte di una crescita complessiva nel 2010 del mercato mondiale delle macchine da cantiere pari ad un valore del + 60%, i dati relativi al mercato italiano delle macchine movimento terra e da cantiere confermano e certificano, anche nel 2010, lo stato di crisi della filiera dei macchinari da cantiere e per il movimento terra. Dopo il rilevante calo di mercato già registrato nel 2009 (- 37%), il 2010 si è chiuso con ulteriore flessione del 9%. Nel 2007 erano state n. 30.120 le macchine per il movimento terra e da cantiere vendute in Italia, solo n. 13.424 unità nel 2010: un crollo del 55%. Il primo trimestre 2011 indica un'ulteriore flessione del 10% per un dato complessivo attestato intorno al - 60% rispetto al 2007.
Effetti della crisi
- l'intera filiera della distribuzione dei servizi costituita da - importatori, distributori, concessionari storici
e officine specializzate nella assistenza delle macchine hanno chiuso e continuano a chiudere i
battenti
- grave perdita di posti di lavoro e competenze specialistiche senza che nessuno se ne sia accorto
- riduzione del presidio del territorio, con ripercussioni negative sulla salvaguardia dell'ambiente e del
sistema idrogeologico
- investimenti fatti dalle aziende in innovazione e ricerca fermi sui piazzali.
Priorità per ripartire
- Interventi congiunturali sulle imprese in crisi, appartenenti alla filiera del macchinario, con particolare
riferimento alle reti distributive e di assistenza costituite da piccolissime, piccole e medie imprese di
cui poco o nulla si parla
- Realizzazione di opere e infrastrutture e sblocco delle risorse
- Rilancio del Piano casa
- Modifica strutturale delle regole del Patto di Stabilità interno
- Saldo dei pagamenti dovuti alle imprese dalla Pubblica Amministrazione per i lavori eseguiti
- Introduzione nel sistema appalti di un punteggio premiale atto a valorizzare l'impiego di macchine a ridotto impatto ambientale e ad alta efficienza
- Semplificazione normativa e amministrativa, attuazione delle norme primarie ancora prive di decreti attuativi in materia di omologazione e circolazione stradale, sicurezza prodotto, sicurezza del lavoro, formazione e addestramento del conducente, manutenzione e utilizzo corretto del macchinario
- Regime di aiuto all'investimento e sostegno all'esercizio finalizzati al rinnovo del parco macchine
esistente, avente una certa età di esercizio, in termini di sicurezza, emissioni acustiche ed inquinanti
Proposte operative
Una politica industriale e di servizi per il settore del macchinario per le costruzioni deve
- partire dalla "macchina/attrezzatura" valorizzandone il ciclo di vita a partire dalla immissione in
commercio e messa in servizio fino allo smaltimento per fine ciclo operativo.
- congiuntamente riguardare sia la filiera della fabbricazione/distribuzione del macchinario sia la più
ampia filiera delle costruzioni, e cioè il cliente finale, sia la filiera delle Istituzioni.

 

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