A Sondrio buone le premesse per la stagione bianca
A Sondrio buone le premesse per la stagione bianca
Consiglio generale d'autunno dell'Unione Commercio e Turismo. Credaro: "c'è cauto ottimismo, l'auspicio è che il 2024 porti a un miglioramento dello scenario internazionale".
Una stagione turistica invernale partita sotto buoni auspici, le prospettive del territorio a meno di 900 giorni dall’appuntamento olimpico, le sfide dettate da un contesto internazionale che incide sull’andamento dei consumi e i bilanci delle imprese. Questi i principali temi affrontanti dal Consiglio generale dell’Unione Commercio e Turismo della provincia di Sondrio riunitosi il 21 novembre scorso.
“Dopo una stagione turistica estiva buona e un autunno decisamente positivo in termini di arrivi e presenze per la nostra provincia – ha spiegato la presidente Loretta Credaro – affrontiamo la stagione bianca con cauto ottimismo. La neve è arrivata al momento giusto”. Le premesse sono buone, come ha evidenziato Roberto Galli, presidente di Federalberghi Sondrio e di Valtellina Turismo: le prenotazioni, in media, hanno raggiunto un livello più alto rispetto allo stesso periodo del 2022.
Il Consiglio generale d’autunno è stato, come da tradizione, anche momento per gettare lo sguardo sul nuovo anno. “L’auspicio – ha aggiunto la presidente Credaro – è che il 2024 porti a un miglioramento dello scenario internazionale: oggi sono troppi i fronti caldi aperti nel mondo e ciò va ad impattare anche sull’economia reale, sull’andamento delle nostre imprese. Non è semplice contenere i costi in tempi di caro energia e quotazioni delle materie prime in crescita. E allo stesso tempo la ridotta capacità di spesa dei cittadini si traduce in una riduzione degli incassi”.
“Noi, anche in questo contesto complicato, vogliamo essere riferimento sicuro per i nostri associati – ha concluso la numero uno dell’Unione – perché per noi ogni attività è importante e siamo sempre più convinti che le nostre città, i nostri paesi saranno vivi finché ci saranno vetrine accese. Un concetto ribadito anche dalla Campagna di tesseramento 2024 di Confcommercio. Senza i negozi, i ristoranti, i bar, gli alberghi e le imprese dei servizi che li animano, i centri abitati diventano spazi vuoti, anonimi”. Il Consiglio generale ha altresì approvato il bilancio di previsione 2024.