Assorologi: "identificazione consumatori, misura inapplicabile"

Assorologi: "identificazione consumatori, misura inapplicabile"

L'obbligo imposto ai rivenditori al dettaglio di identificare i clienti che compiono acquisti di valore superiore a 3.600 euro appare sproporzionato e inapplicabile.

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3 febbraio 2011

L'obbligo imposto ai rivenditori al dettaglio di identificare i clienti che compiono acquisti di valore superiore a 3.600 euro appare sproporzionato e inapplicabile. Questa è la posizione di Assorologi, l'Associazione imprenditoriale dei produttori ed importatori di Orologeria, in merito alla imminente operatività della norma che impone ai dettaglianti di registrare gli estremi identificativi di tutti i clienti che compiono atti di acquisto pari o superiori ai 3.600 euro e di darne successiva segnalazione all'Amministrazione finanziaria. Se, infatti, le finalità di lotta all'evasione fiscale della disposizione sono certamente condivisibili, non si comprende come si possa efficacemente perseguire questo risultato attraverso uno strumento che appare pressoché ingestibile, eccessivamente oneroso, certamente sproporzionato rispetto alle competenze ed al ruolo del rivenditore e, quindi, sostanzialmente inefficace. Innanzitutto la norma non distingue i pagamenti eseguiti con strumenti finanziari che consentono la tracciabilità della transazione, come carte di credito ed assegni, che dovrebbero pertanto essere esclusi da questo obbligo. Le uniche transazioni non tracciabili sono quelle effettuate in contante, ma la vigente normativa antiriciclaggio vieta di pagare in contanti transazioni di valore superiore ai 5.000 euro: resterebbero quindi "scoperte" le sole operazioni di valore compreso tra 3.600 e 5.000 euro. Per di più, non è giusto scaricare sulla distribuzione commerciale oneri di identificazione e di registrazione della clientela difficilmente gestibili sul lato pratico e assai poco compatibili con la legittima esigenza di riservatezza della clientela di beni dal valore unitario elevato. Assorologi manifesta il proprio pieno ed incondizionato appoggio alla lotta contro l'evasione fiscale ed il riciclaggio, ma occorre individuare strumenti realmente efficaci di contrasto di questi fenomeni e non limitarsi a scaricare oneri impropri sull'ultima fase della vendita di un prodotto. Questo provvedimento si preannuncia come oneroso, problematico ed eccessivo: ci sono tutti i presupposti per una sua concreta inefficacia operativa.

 

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