Assosementi: delusione per la nuova proroga della sospensione

Assosementi: delusione per la nuova proroga della sospensione

L'organizzazione delle aziende produttrici e distributrici di sementi, nel ribadire l'efficacia di una pratica quale la concia, ricorda che la mancanza di questo strumento potrebbe rendere la maiscoltura italiana sempre meno competitiva.

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8 settembre 2010
Moria api e concia mais:

"Dobbiamo prendere atto della nuova proroga della sospensione, chiesta dal ministro per le politiche agricole senza avere atteso l’esame dei nuovi dossier sperimentali da parte dell’apposita Commissione consultiva prodotti fitosanitari del Ministero della salute. E non possiamo non esprimere delusione dopo gli importanti sforzi fatti come industria sementiera per migliorare la tecnica di concia con l’uso di nuovi pellicolanti”. È questa la prima reazione del presidente di Assosementi, Paolo Marchesini, al comunicato del ministro Galan che chiede un’ulteriore proroga della sospensiva in atto da due anni.

L’Assosementi attende di poter valutare i risultati non ancora divulgati dei dati agronomici finali della campagna, ottenuti nel corso del 2010 dal progetto di ricerca  Apenet. La carenza rilevata riguardo le macchine seminatrici può essere tuttavia superata, secondo l’associazione, con nuovi sforzi costruttivi e

sperimentali, analogamente a quanto avvenuto in altri paesi comunitari e come indicato dalla direttiva comunitaria 2010/21/CE, affinché le operazioni di semina avvengano in tutta sicurezza anche per le api.

Assosementi, nel ribadire l’efficacia di una pratica quale la concia, ricorda che la mancanza di questo strumento potrebbe rendere la maiscoltura italiana sempre meno competitiva. La redditività della coltura è oggi fortemente a rischio, come testimoniato dal continuo calo di ettari coltivati in Italia,

che sta rendendo il nostro paese sempre più dipendente dalle importazioni dall’estero. La sospensione dei concianti ha

determinato una forte crescita dei costi che l’agricoltore deve sostenere per difendersi dai patogeni, con l’acquisto dei geodinfestanti distribuiti sul letto di semina e per i ripetuti trattamenti fogliari necessari durante il ciclo colturale, che hanno anch’essi un forte impatto ambientale.

 

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