Atene rassicura: "resteremo nell'euro"

Atene rassicura: "resteremo nell'euro"

Ennesima settimana cruciale per il destino della Grecia. La Germania continua il suo pressing, mentre per il ministro delle Finanze Stournaras "l'euro è l'unico modo per proteggerci da una povertà che non abbiamo ancora sperimentato".

DateFormat

20 agosto 2012

Si è aperta l'ennesima settimana cruciale per il destino della Grecia e la Germania non arretra
di un centimetro il suo pressing a tutto campo su Atene. Dopo le parole del ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, che ha ammesso l'esistenza di un piano B in caso dell'uscita del Paese mediterraneo dall'euro, ieri è toccato al collega all'Economia, Philipp Roesler, dare una nuova sferzata al governo greco in un'intervista allo Spiegel. ''Chiunque attui una decisiva politica di riforme, ottiene la solidarietà europea. Chi non rispetta le regole e rompe gli accordi siglati
non può attendersi aiuti finanziari''. Non viene mai citata, ma il messaggio alla Grecia è chiaro: ''l'Europa e l'euro non possono fallire per colpa di chi blocca le riforme''. Gli fa eco, sempre parlando con lo Spiegel, il capogruppo della Cdu al Bundestag, Volker Cauder: ''la Grecia deve
rispettare le promesse. Non c'è spazio per altre manovre, né in termini di tempo né di sostanza''. Un biglietto da visita poco invitante prima del colloquio atteso per venerdì fra il primo ministro greco, Antonis Samaras (che mercoledì riceverà la visita del presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker) e Angela Merkel, durante il quale presumibilmente il premier greco cercherà di convincere la cancelliera tedesca a concedere due anni in più per le riforme e i tagli richiesti. Un piano che però Berlino ha già più volte giudicato inattuabile, e anche sul fronte europeo non sono arrivate molte mani tese: ''la Grecia deve rispettare gli impegni'', ha detto il ministro degli Affari europei francese, Bernard Cazeneuve, rimandando alla presentazione del rapporto della Troika ogni nuova discussione sugli aiuti. Mentre dall'Olanda, terra di 'falchi' per eccellenza, i socialisti, considerati i prossimi vincitori delle elezioni, fanno sapere di essere scettici sulla stessa sopravvivenza dell'euro, anche a causa dell'eccessiva austerity. Da Atene continuano intanto ad arrivare messaggi rassicuranti sulla volontà di non abbandonare l'eurozona: ''dobbiamo sopravvivere e rimanere sotto l'ombrello dell'euro, perché è l'unico modo per proteggerci da una povertà che non abbiamo ancora sperimentato'', ha dichiarato il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, che rassicura anche sulla volontà di andare avanti sul fronte dei risparmi: ''abbiamo il sistema di welfare più costoso nell'eurozona. Non possiamo più mantenerlo con denaro preso a prestito''. Sempre lo Spiegel dettaglia anche quelle che potrebbero essere le mosse della Bce, comunque ampiamente attese dai mercati. Secondo il quotidiano, alla prossima riunione di settembre l'Eurotower potrebbe fissare una soglia allo spread dei vari Paesi oltre la quale scatterebbe automaticamente l'acquisto dei rispettivi titoli di Stato. Verrebbe così fissata una sorta di tetto, per segnalare agli investitori quale livello di tassi la Bce considera appropriato, in modo da scoraggiare gli speculatori dallo spingere i tassi troppo al di là del livello fissato dalla Bce.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca