Previdenza integrativa e assistenza sanitaria, “estendere i benefici anche al lavoro autonomo”

Previdenza integrativa e assistenza sanitaria, “estendere i benefici anche al lavoro autonomo”

In audizione al Senato, Confcommercio ha chiesto di “valorizzare i fondi di natura negoziale, partner ideale del primo pilastro pubblico”. “Tener conto delle differenze che caratterizzano oggi i diversi Fondi”.

DateFormat

28 marzo 2023

“Valorizzare l’esperienza di welfare integrativo dei fondi pensione e dei fondi sanitari di natura collettiva che - fondandosi sui principi mutualistici, di assenza di scopo di lucro e di universalismo delle prestazioni, garantite all’intera platea coinvolta e senza meccanismi di selezione del rischio – rappresentano il partner ideale del primo pilastro pubblico”: così Confcommercio in audizione davanti alla decima Commissione del Senato sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria.

“In quest’ottica – ha sottolineato la Confederazione - vanno estesi i vantaggi fiscali già previsti per i lavoratori dipendenti anche a tutto il mondo del lavoro autonomo. In particolare, ciò consentirebbe a questa platea di accedere effettivamente alle prestazioni sanitarie garantite dagli strumenti istituiti dalle loro rappresentanze, intermediando quote sempre maggiori di spesa sanitaria privata che oggi resta ancora in carico ai lavoratori ed alle loro famiglie”.

“In generale – ha concluso Confcommercio - eventuali interventi di riordino della normativa dovranno tener conto delle differenze che caratterizzano oggi i diversi Fondi, perché le esperienze no profit di natura negoziale non possono essere assimilate a prodotti di mercato che presentano modalità di finanziamento e funzionamento molto diverse e lontane dal modello universalistico tipico del welfare pubblico”.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca