Sindacati dei balneari ascoltati dalle commissioni riunite Finanze e Attività Produttive di Montecitorio sulla legge delega di revisione e riordino della normativa sulle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico-ricreativo.

"Riteniamo positivo che, finalmente, si sia avviato la discussione parlamentare se non per una riforma organica delle concessioni demaniali marittime almeno per l'emanazione di norme che mettano in sicurezza questo settore. Dal 2005, il settore vive in una situazione di precarietà ed è da allora che il Parlamento si è esclusivamente impegnato a risolvere questo problema limitandosi ad intervenire con diverse proroghe temporanee, la prima fino al 2015 e poi fino al 2020 per far fronte alle pressanti richiami della Commissione europea al rispetto dei contenuti dell' articolo 49 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea multeriormente chiariti dalla direttiva Bolkenstein". Coì gli esponenti di Fiba Confesercenti Vincenzo Lardinelli, Oasi Confartigianato Giorgio Mussoni e Sib Confcommercio Riccardo Borgo che sono stati auditi dalle commissioni riunite Finanze e Attività Produttive di Montecitorio dove è in discussione la legge delega sulla revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico-ricreativo. "Dopo quasi dieci anni di rinvii è sbagliato suggerire di rinviare ancora e per l'ennesima volta questa urgente e doverosa opera di sistemazione della materia - hanno detto i tre esponenti che però hanno ricordato come - la delega normativa non può limitarsi alla mera indicazione di finalità, come avviene con il Ddl in discussione, ma deve essere idonea ad indirizzare concretamente ed efficacemente l'attività normativa del Governo e ciò che per noi rileva è che l'assenza di un'esplicita e chiara tutela delle imprese attualmente esistenti rischia di renderlo incostituzionale per violazione del legittimo affidamento delle imprese attualmente operanti".Suggeriscono a questo punto gli esponenti una modifica al testo in discussione che preveda "una tutela con l'assegnazione, ai concessionari esistenti, di un periodo transitorio di durata almeno trentennale".